Editoriale Giugno-Luglio | #cosebelle #cosebrutte

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Editoriale Giugno-Luglio | #cosebelle #cosebrutte

Considerazioni, e citazioni a margine, dalla lettura del libro Un giorno triste così felice di Lorenzo Iervolino

cover-socrates

“come lacrime nella pioggia”

Quello che vediamo e ascoltiamo è l’insieme di ciò che abbiamo visto e sentito

Quindi più vediamo e sentiamo meglio apprezziamo.

Perché più siamo attori (dell’esistenza) e più siamo.

E più siamo e meno siamo spettatori (dell’esistenza).

Succede perfino nell’amore.

Cose belle e cose brutte, anche stavolta. Consiglio di imparare sempre da entrambe.

Le belle per avere piacere. Le brutte per sapere chi o cosa non si vuol più vedere.

Cose belle:

La #consapevolezza, quella contenuta nelle parole di chi, sia esso Socrates, Pasolini, Platone o Malcom X, ha scritto metafore e versi tra dittatura – anche politica – e libertà – anche sportiva.

L’#eleganza, quella di chi non deve afferrare la realtà ma contemplarla e trovare la sintonia con la propria epoca olocenica dell’Era Neozoica, lo stadio più avanzato dell’evoluzione.

La #disciplina, quella che ha portato la Germania ad asfaltare il Brasile in casa propria e a tentare l’ottavo gol fino all’ultimo secondo, una di quelle cose che ognuno potrà ben raccontare ai propri nipoti.

Cose brutte:

L’#inconsapevolezza, quella di chi sceglie i quadri da appendere nelle pizzerie a taglio o negli studi medici: vedute bucoliche o immagini astratte di rara insipienza.

L’#ineleganza, quella degli insegnanti italiani, in coda al Ministero del Tesoro ad esempio, che getta una luce inquietante sull’educazione artistica delle piccole anime che crescono.

L’#indisciplina, quella spirituale, che porta alla mancanza di rispetto, alle urla e alla volgarità di chi non sa ascoltare gli altri e tacere se stesso. Ad essere disonesti con se stessi e con gli altri perché reticenti e incapaci di manifestare chi si è realmente.

La consapevolezza risiede nella mancanza del suo contrario: l’ignoranza. Per non essere ignoranti occorre studiare, leggere informarsi. Non basta però apprendere o mandare a memoria i concetti. È necessario comprenderli. Per comprenderli bisogna capire e osservare con pazienza la realtà. Capire che la comprensione è un meccanismo interno che nessuno può imporre o indurre. Scatta da sé. Si muove non appena tutti gli strumenti di conoscenza collaborano tra di loro e collegano le osservazioni fatte delle cose della vita. È un’attività che rende liberi. Se questo motore lo accendi con le tue chiavi ti porta dove vuoi. Se invece lo accendono da fuori è come stare sulle macchinette a scontro delle giostre: vai a sbattere in continuazione fino a che qualcuno non tiene accesa la corrente.

 L’eleganza è ovunque, è un’area di esistenza più popolare della bellezza. Nel senso che non è elitaria. La bellezza tira una linea di confine violenta. L’eleganza non lo può fare altrimenti non sarebbe elegante. L’eleganza sta dentro di noi. Sta in una rete da pescatore piena di tonni o nel pallone insaccato che regala una coppa sportiva. Sta in una voce anziana che canta melodiosa o che farfuglia sillabe neonatali. Sta nello stesso pantalone, che indossato con attenzione e abbinato con intelligenza, produce l’effetto contrario se scelto svogliatamente e accoppiato male per disattenzione o fretta. È una questione di nobiltà d’animo (di cuore, di ingegno, di propositi, di gesti…) in cui il denaro, tutto sommando, può anche non esser presente se, scambiando le cose a seconda delle necessità, il risultato è lo stesso: un segno più sulla linea della soddisfazione.

La disciplina è una cura. Chiedere a se stessi di essere disciplinati (o agli altri) significa anche prendersi cura, responsabilmente, della propria (o altrui) maturazione. La disciplina è un sapere da acquisire e un sapersi una volta formato. Una forma di consapevolezza dell’esistenza. Ripetere gli esercizi e applicarsi quotidianamente produce risultati. Può succedere che per alcuni non sia così. Non c’è nessuna regola che dica che la disciplina debba essere una fedele e continua ripetizione di concetti ed esperienze. A volte può risiedere nell’esatto contrario. Una disciplina interiore, una lucidità d’intenti e una feroce determinazione a raggiungere l’obiettivo supplisce ad un allenamento quotidiano, perché l’aspetto motivazionale sopperisce alla familiarità del gesto esteriore.

bombino

eleganza+disciplina+consapevolezza=genio

ioNondimenticherei:

chi resta a Roma per le Vacanze può scegliere come meglio divertirsi vista la mole di proposte artistiche e culturali in città e, se ha voglia di menare le mani, dal momento che il calcio balilla oramai imperversa ovunque e non è più un revival, potrebbe preferire il ping-pong.

ioGuarderei:

Passepartout di Philip D’Averio su Rai5 per recuperare trent’anni di ignoranza totale.

Il campionato dell’Atletico San Lorenzo al via il 3 settembre perché le radici sono importanti e perchè oggi è San Lorenzo (la notte di).

I film nelle arene estive, ad esempio Eutropia che ha anche una programmazione musicale (le due foto sono state scattate al concerto di Bombino.

ioPartirei per fotografare:

Manifesta 10 a San Pietroburgo

Le spiagge più belle e le montagne più suggestive.

Qualsiasi concerto all’aperto dell’attuale stagione estiva.

ioRivedrei:

L’uomo senza passato di Aki Kaurismaki.

 

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Autore

Enea Tomei

Enea Tomei, poeta. Mai laureato in filosofia del diritto, scrittore, attore, fotografo, critico con se stesso e delle arti che gli piacciono. Cura la sezione musicale del Festival della scena contemporanea Teatri di Vetro, è caporedattore foto della webzine Nucleo, scrive canzoni, suona e straparla nella band folk ‘n rock PHAKE. Autodidatta in tutto, anzi DIY (anche se il diplomino dell'accademia teatrale ce l'ha), non crede nella reincarnazione ma pratica il miracolo e la telepatia. Consiglia la psicoterapia. Ha mandato tutti e tutto a quel paese per ritrovarsi al punto da cui voleva partire più di vent'anni anni fa. Contento, sì ma più vecchio...

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