Era Rosso

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Dal 13 al 18 novembre, Era Rosso di e con Cinzia Villari è in scena al Teatro Due di Roma. Tra mitologia e quotidiniatà, la dea non rinuncia a raccontare la sua storia.

Era Rosso

Di: Cinzia Villari

Con: Cinzia Villari

Al clarinetto: Michele Villari

Regia: Lorenzo Profita

Dal 13 al 18 novembre 2012 – Teatro Due, Roma

 

Rosso come il vino, la passione, la gelosia, la rabbia e, quindi, come il sangue. Era come la donna che Zeus prese per moglie, come un ideale, una speranza, un desiderio traditi e quindi come un passato destinato a non tornare più.

Sono queste le due premesse che si fondono in Era rosso, scritto e interpretato da Cinzia Villari – con l’accompagnamento musicale in improvvisazione dal vivo di Michele Villari -, in cui la dea, figlia di Crono e Rea, racconta con la leggerezza della consapevolezza se stessa, la propria relazione col fedifrago Zeus e quella con la sua (ex) migliore amica, appena colta indaffarata sotto le lenzuola proprio con Zeus e per questo motivo uccisa dalla protagonista.

Elegante rivisitazione del mito in chiave contemporanea, Era rosso si nutre della parola – elegante, leggera, musicale quanto l’accompagnamento, un ruscello di note, allitterazioni e assonanze -. Comunioni di senso e di suono che scivolano le une nelle altre.

Secondo un preciso piano drammaturgico volto a smitizzare il mito nella quotidianità, in cui l’Olimpo diventa un quartiere e gli dei possono essere accostati ai vip dei rotocalchi, Era – nient’affatto pentita del suo gesto – si consegna liberamente alla polizia e all’opinione pubblica, ma non rinuncia a raccontare la propria storia: quella di una donna convinta di trovare la propria realizzazione nella coppia e che invece dalla coppia ricava solo ripetuti tradimenti, maternità non desiderate e sessualità per larghi tratti inespressa; e così, mentre procede nel racconto grazie anche a una bottiglia di vino rosso, la nostra ci confida quella che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la sua migliore amica, Io, e il marito Zeus colti in flagrante in un appartamentino di periferia.

Ora sfacciata, disillusa e battagliera, non è più, Era, l’innocente e impaurita figlia di Crono il mangiatore dei propri figli; non è più la fanciulla che sogna una casa e una vita da condividere solo col proprio uomo; non è più neanche una donna che possa trovare conforto nelle confidenze con le amiche. Era tutto ciò, Era, ma adesso non lo è più.

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