FANTASIA CONDIVISA

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La magia del teatro è un quadro senza cornice. Un disegno impossibile da contenere nello spazio limitato di una superficie. Nessun genere ci si adatta meglio oltre all’avventura e alla rievocazione fantastica della Storia. L’eredità ricevuta da Salgari, maestro per eccellenza del genere, sembra calare apposta per darcene una dimostrazione.

Il Corsaro Nero, diretto da Pierpaolo Sepe e adattato da Francesca Manieri, ne è una sintesi congrua, per essenza e per concezione: snello e completo, grezzo e poetico, articolato in una maratona di quattro capitoli, rende onore alla penna dell’Autore in un equlibrio costante di tre ore e mezza. Tavoli da taverna, dua fazzoletti, una spada, uno schioppo, due elmi; servono semplici richiami scenografici per stabilire il ponte ideale tra pièce originale e sensazioni in platea.

La vocazione all’oltre, peccaminosa nell’Ulisse dantesco o degenerativa nelle filosofie nichiliste, appare nel contesto solo come esigenza biologica di conoscere e scoprire, progettando, agendo, osando al di là di ogni confine.

Uno slancio vitale che non offende, non infastidisce, non sembra avulso dall’uomo qualunque. Proprio perché connaturato all’essere umano, l’impeto del Corsaro Nero e della sua ciurma, appare adolescenziale e puro, facilmente comprensibile ad un ascolto giovane ma assolutamente gradito da uno più adulto.

Scevro da alcune ombre fosche di cui il personaggio è erede per lignaggio e carattere, il Corsaro Nero dell’Argentina diventa l’eroe di tutti, il simbolo di una libertà universale, condivisibile e mai strumentale. Un buono non buono, che racconta di sé stimolando l’immaginazione, vero tesoro di Emilio Salgari.

Sotto questo profilo lo spettacolo raggiunge un grande risultato: stimola la fantasia e tiene fede al pensiero originale che l’ha concepito, senza storture. Congeniale la formula maratona con pause lunghe, che aiuta l’ambientazione romanzata.

Ottimo prodotto, interpretato con ironia, con acume, con bravura. Tolta qualche scivolatura comprensibile in una sessione così faticosa, un plauso particolare agli attori in scena, attenti, adatti e versatili.

Citazione particolare per la musica e la voce di Gabriele Lavia.

 

IL CORSARO NERO

 di Emilio Salgari

regia Pierpaolo Sepe

adattamento  Francesca Manieri

con Marco Foschi, Francesco Ferrieri, Giovanni Granatina, Diego Sepe, Mario Pietramala, Federica Rosellini, Nicola Sisti Ajmone.

scene Francesco Ghisu

costumi Annapaola Brancia d’Apicena

12 febbraio 2012, Teatro Argentina – Roma

 

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