MedFilm Festival: Fatti Corsari

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Domenica 30 giugno 2013 alla Casa del Cinema di Roma durante il MedFilm Festival è stato proiettato Fatti Corsari, un documentario di Stefano Petti e Alberto Testone.

Fatti Corsaridi Stefano Petti e Alberto Testone, Doc, Italia 2012, 79’

  

Alberto Testone, odontotecnico della borgata romana di Fidene è il protagonista di Fatti Corsari, documentario in cui parla di sé, della sua vita e del suo battersi per realizzare il sogno di fare l’attore.

E’ la somiglianza con Pasolini, notata da molti, che lo spinge con più convinzione a squarciare il velo della stabilità esistenziale che lo avvolge e che, per un’iniziale temerarietà, lo tiene stretto a sé.

Alberto si cimenta nella recitazione, sperimenta se stesso, studia Pasolini e lo sente distante dal suo modo di essere, allo stesso tempo riesce tuttavia a comprenderlo entrandoci in sintonia pian piano.

La somiglianza con quest’ultimo gli lascia il segno e gli porta fortuna: infatti dopo diversi tentativi, pochi fallimenti e piccole soddisfazioni gli viene assegnato il ruolo di protagonista per il film Pasolini, la verità nascosta, uscito nel 2012.

Alberto afferma di non riuscire ad indossare i panni del poeta ma in realtà lo fa, si intrufola in essi partendo dalle affinità che lo contraddistinguono, compiendo una riflessione articolata sulla realtà di borgata e ripercorrendo i tempi passati attraverso chiacchierate con amici e conoscenti: tutti temi trattati da Pasolini in scritti come Ragazzi di vita.

In Fatti Corsari vi sono delle parti un po’ lente ed alcune più concentrate. Il punto di forza è la sua veridicità condita dalla spontaneità e dalla forza di un personaggio umile, che aspira, desidera, vuole di più rispetto ad una realtà circoscritta, etichettata da sempre come scenario quasi indipendente.

Petti ispeziona l’intimo di un uomo, l’ambiente in cui vive e il suo passato, mette in parallelo l’esistenza del protagonista con quella di Pasolini, sullo sfondo di una Roma che, influenzando l’evoluzione interiore dell’aspirante attore, è anch’essa protagonista.

L’obiettivo del regista evidentemente è multiplo: intende infatti aiutare il protagonista nella scoperta di se stesso attraverso luoghi e volti descritti, filmati e apprezzati da Pasolini, e allo stesso tempo intende far rivivere il ricordo del poeta da un punto di vista totalmente nuovo: Pasolini, infatti, diventa lo spunto per parlare di un uomo di quartiere che desidera qualcosa che vada oltre l’abitudine e la quotidianità che lo circonda.

 

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Autore

Claudia Pezzimenti

Laureata in Lettere, Studentessa in Organizzazione e Marketing per la Comunicazione di'Impresa (LM), «Mi piace Scrivere (d'Arte) e valorizzare la Bellezza che riescono a cogliere i miei sensi, Ri-dare nome alle "cose"»

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