Nei tre giorni del Festival del Verde e del Paesaggio, svoltosi il 18-19-20 maggio, il percorso che si snoda tra i giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica di Roma è stato arricchito da una varietà di sperimentazioni, allestimenti ed esposizioni che ha reso lo scenario ancora più suggestivo.
Il poliedrico tema del Verde e del Paesaggio ha, per un fine settimana, accomunato architetti, paesaggisti, giardinieri, vivaisti e designers – che da punti di vista tanto diversi quanto complementari interpretano quotidianamente con i loro mestieri i linguaggi del paesaggio contemporaneo – si sono incontrati e scambiati idee, opinioni e consigli, confrontandosi inoltre con un ampio e trasversale pubblico partecipante.
Così come il Paesaggio, protagonista dell’evento, rifugge da definizioni chiuse e al contrario si nutre dei molti elementi che in maniera eterogenea lo compongono, l’evento stesso – alla seconda edizione – è stato un concerto di molte e differenti occasioni per riflettere, divertirsi, emozionarsi ed imparare.
Tra gli eventi più importanti hanno rivestito grande pregio le sette folies d’autore: trenta metri quadrati nei quali, in totale libertà creativa, sono stati chiamati ad esibirsi i sette gruppi di architetti indicati dagli Autori dell’edizione precedente.
Le installazioni allestite si sono misurate una accanto all’altra sull’anello del parco pensile che affaccia sulla cavea.
Il premio come miglior installazione è stato assegnato dalla giuria alla folie dal nome Giallo #57, progetto dei giovanissimi architetti del gruppo Attoprimo.
Giallo #57, strizzando l’occhio all’opera di Christo e Jeanne-Claude The Umbrellas, Japan-USA, 1984-91 , fonda il suo carattere vincente sull’estrema riconoscibilità, che l’ha resa, probabilmente, anche uno degli angoli più fotografati del Festival.
Una foresta di 57 ombrelli, rigorosamente gialli, compone la spazialità offerta da questa installazione, che molto punta sul gioco di ombre e luci, tanto piacevolmente apprezzabile in una giornata di maggio romano. Avviene così che un simbolo della cultura asiatica diventa struttura di uno spazio tutto contemporaneo che si diverte, e diverte, giocando, anche con la semplicità dei materiali costruttivi.
L’installazione, silenziosamente colta e di grande impatto mediatico, reinterpreta lo stereotipato elemento trasfigurandolo grazie ad un processo di reiterazione quasi ossessiva.
Quest’opera temporanea, effimera, già scomparsa che è Giallo #57 racchiude in sé forse alcuni degli aspetti che hanno fatto il valore del Festival: raffinatezza, sensibilità e una buona dose di spensieratezza.
FESTIVAL DEL VERDE PAESAGGIO
18,19 e 20 maggio, Auditorium Parco della Musica.