Il 28 giugno alla Casa del Cinema in Roma è stato proiettato durante il MedFilm Festival, nella sezione Territorio Documental, Flamenco from the roots di Vicente Pérez Herrero.
Flamenco from the Roots, di Vicente Pérez Herrero; Spagna 2012, 85’
Il flamenco si sviluppa nella bassa Andalusia come genere musicale d’èlite. Nasce dall’incontro tra la musica popolare andalusa, ricca di valenze orientaleggianti dovute alla lunga dominazione araba su territorio spagnolo, e la tradizione artistica dei gitani, insediatesi a partire dal 1500 nella penisola iberica. E’ una musica per pochi ed è capace di catturare l’attenzione e sedurre qualsiasi tipologia di pubblico in ogni parte del mondo.
Vicente Pérez Herrero per le strade più pulite di Màlagas, attraverso testimonianze reali di musicisti, personaggi come “El Álvarez”, cantante master in fandangos, e il centro di fama mondiale del flamenco danza Amor de Dios, ha provato a rintracciare l’essenza del Flamenco, le radici e il sentimento che unisce chi questa musica la vive, la produce e la interpreta.
Piacevoli e corposi i frammenti di ballo e canto che rivelano tutta l’intensità del genere, compresa la passione e la tristezza.
Si dice che «Nel flamenco una voce non deve essere bella ma deve far male, non deve piacere ma ferire come un pugnale» e, infatti, tutto ciò traspare dalle riprese. Lo spettatore viene senz’altro sfiorato da tali sensazioni.
Interessanti le interviste, forse non sempre molto approfondite e a tratti leggermente stinte e che raccontano quanto questa musica sia stata per molti una via d’uscita, una forma d’espressione quasi necessaria, un modo di vivere per chi di possibilità ne aveva poche.
Il Flamenco è una melodia che narra di amori non corrisposti, famiglie infrante, lavori forzati, anni dolorosi lontani dai propri cari; come afferma uno degli intervistati «E’ una musica fatta non di graffi ma di ferite profonde che mai smettono di sanguinare.».
Il regista ha offerto allo spettatore un piccolo assaggio di questo mondo musicale molto passionale, che affascina ma che può anche respingere per il forte tono drammatico, complesso e senza dubbio da sviscerare per comprendere e aver la possibilità di entrare in contatto con la sua realtà più velata.
