Artista: Ren Hang
Luogo: ISA – Istituto Superiore Antincendi, Via del Commercio, 13
Dal 6 al 28 giugno 2014
Tracciare le linee della fotografia contemporanea è un lavoro intraprendente.
La rassegna Fotoleggendo disegna queste linee da ben dieci anni, grazie alla mano sapiente di Officine Fotografiche Roma. La X edizione è ospitata all’ISA, l’Istituto Superiore Antincendi di Roma, all’ombra del Gazometro e di tutta la zona di quel porto fluviale che ormai è tornato a bagnarsi nelle acque della riqualificazione.
Il cinese Ren Hang, classe 1987, rientra nelle geometrie della rassegna fotografica. Non si definisce un artista però, perché questa connotazione diventa pericolosa nel suo Paese, non a caso le sue mostre in patria sono state censurate più volte e lui denunciato e finito in galera. Forse è troppo audace.
Ma non si ferma. Fotografo e poeta, nella vita fa ciò che lo fa stare bene. Scatta divertendosi, ma soltanto se si divertono i suoi soggetti: amici, uomini, donne.
Non cerca di trasmettere un messaggio, di cambiare la società attraverso la sua arte, segue semplicemente il suo istinto, perché ‹‹…è come quando fotografi una persona che ami: scatti senza particolari artifici, ma appendi la foto al muro davanti alla tua porta. Perché quella è la foto che preferisci. Una fotografia più professionale, una foto perfetta, non potrebbe mai contenere tanto amore››.
Quando ci si trova davanti ad uno dei suoi scatti del resto si perde l’equilibrio mentale.
È un gioco di corpi o corpi come giocattoli?
Si perde il senso della forma, della misura, tanto i corpi e la natura risultano complementari e contigui tra loro. Ci si aspetta quasi nasca qualcosa da quelle forme. È simmetrico. È un puzzle continuo con due soli pezzi. Mani, tante mani, così posizionate che non si riesce a contare il numero delle persone alle quali appartengono. Non risulta però provocatorio, tantomeno malizioso. È naturale, perché natura siamo, e per quanti si possa essere al mondo si potrebbe comunque essere uno soltanto.
Del resto, per la Bibbia, Dio creò gli uomini a sua immagine, e forse non sapendolo siamo tutti ologrammi.