Francesco Viscuso: Carnival Motel

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L’Art Core Gallery ospita fino al 29 Aprile all’interno della manifestazione ideata e organizzata dalla Fondazione VOLUME! la fotografia del giovane artista Francesco Viscuso, nato a Catania nel 1980, che attraverso il suo Carnival Motel racconta le storie tratte dai diari di Emerick Lenders.

Artista: Francesco Viscuso

Titolo: Carnival Motel

a cura della Fondazione VOLUME!

Luogo: art_core_gallery, Via dei Maruccini 1/1A

fino al 29 aprile 2013

L’arte, tutta, è il nettare della vitalità. Quando poi fiumi di note musicali si susseguono disegnando acusticamente melodie sinuose, le orecchie godono di questo prodigio e gli altri sensi ne godono di conseguenza. Basta chiudere gli occhi per entrare in paradisi onirici e dipingerli con la propria fantasia. La fusione tra fantasia, immagine e musica regala un concerto di emozioni.

Chopin riempie l’aria dell’art_core_gallery con le sue inconfondibili, quanto delicate, scale armoniche. Le luci sono soffuse, solo alcuni punti godono di luce più intensa: un mobile cassettonato ospita ritratti con visi non ben identificabili. Un pantalone abbandonato sullo schienale di una poltrona, un telefono bianco panna, un manichino con indosso una pelliccia, un comodino antico con un cassetto aperto dal quale, sbirciando, si intravedono occhiali con una copiosa montatura: siamo in un motel. Lettere che parlano di qualcuno, foto che rappresentano quel qualcuno: la curiosità si accende. Si, perché le immagini sono sempre, o quasi sempre, sfuocate, sanno di antico, mostrano corpi disegnati che in alcuni momenti sembrano volersi sottrarre all’obiettivo e in altri si impongono prepotentemente e avanzano andando incontro allo spettatore. Le sembianze, sporadicamente, abbandonano le fattezze umane per indossare quelle del mondo animale, quasi a voler rispecchiare l’ambivalenza dei suoi protagonisti .

E si cerca dietro le maschere, che a stento liberano lo sguardo dei soggetti, il volto dei personaggi descritti nei piccoli pezzi di carta che fermi, incollati al muro, si palesano alla lettura. Qui vengono narrate le vicende degli ospiti del motel, tratte dai diari di Emerick Lenders proprietario dello stesso motel, protagonisti di scenari raccapriccianti, al limite dell’inverosimile. Tribolazioni della mente e tormenti esistenziali . La musica si ferma, un urlo disperato squarcia la sala: parole e suoni colmano quella piccola frazione di tempo in cui le note musicali hanno abbandonato lo scenario. I testi del proprietario del motel prendono voce e le foto che circondano il visitatore diventano tridimensionali: la performance presentata da Lili Refrain e Elisa Turco Liveri ha inizio. Ormai il pubblico è parte del motel, è attore e contemporaneamente spettatore. Sosta nell’Art Core risucchiato dalle storie, sospeso tra il desiderio di conoscere e nello stesso tempo di fuggire da quell’evanescenza onirica che impressiona.

La performance finisce, le luci si fanno un po’ più intense, il pubblico rimane a scrutare le foto che ora sono un po’ più definite. 

 

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Redazione

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