di Frediano Properzi e Michela Francescangeli con Agnese Galeffi, Arianna Barberi, Cristiano Gneo, Daniela Da Corsi, Giorgia Coppi, Luca Masi, Marco De Bella, Martina Massa, Michela Prinzivalli, Tonino Sechi De Murtas, Pierluigi Licenziato dal 21 Aprile al 3 Maggio 2015 Teatro Lo Spazio, Roma
Il Teatro Lo Spazio ospita uno spettacolo tanto particolare quanto interessante: Labirinto, percorso nelle passioni ideato da Frediano Properzi e Michela Francescangeli i quali ne hanno curato anche la regia. Si tratta di un percorso labirintico, all’interno della sala buia, tra vari paraventi che dividono lo spazio tra un attore e l’altro, ognuno dei quali recita costantemente lo stesso monologo di pochi minuti raccontando svariate storie di vita.
L’idea del labirinto è fortemente segnata non solo dal percorso fisico cui è costretto lo spettatore, ma anche e soprattutto da quello interiore. Ogni attore che si incontra in questo breve viaggio dantesco parla delle proprie esperienze, delle proprie vite, quasi tutte segnate in maniera negativa da alcuni episodi che rafforzano il forte pathos di chi ascolta. Tutto ciò è acuito dal vociare incessante all’interno della sala che obbliga ad un’attenzione costante e concentrata simboleggiando il labirinto presso cui tutti ci muoviamo con estrema difficoltà: la vita. È proprio questa ad essere rappresentata, nella banalità dei problemi quotidiani e allo stesso tempo nell’estrema complessità dei drammi esistenziali.
Troviamo tra i vari personaggi un cantante che non riesce a trovare l’ispirazione necessaria per concludere un testo di una canzone, una donna che reagisce ad uno stupro subito da giovane, una ragazza che racconta della propria anoressia e della sua genesi, un uomo che vuole scrivere un romanzo, una donna casalinga che cerca il riscatto personale. Tutti questi racconti di vita, apparentemente differenti tra loro, sono al contrario strettamente legati dal comune tema della passione: la passione per la musica, la passione per la vita, la passione per l’immagine, la passione per la scrittura, la passione per se stessi e tante altre che spingono l’uomo ad agire in un determinato modo. È proprio la passione il motore del mondo, sia nel bene che nel male.
Tutti gli attori, posizionati in circolo al centro della sala, ricordano allo spettatore che “niente di grande al mondo è stato fatto mai senza il contributo della passione”, frase che ripetono tutti in coro per vari minuti fino ad entrare dentro una tenda e concludere uno spettacolo estremamente interessante e molto ben recitato da tutti gli undici attori presenti nella sala-labirinto.