YIDDISH MELODIES IN JAZZ
Artista: Gabriele Coen Jewish Experience
Line Up:
Gabriele Coen – sax soprano, sax tenore e clarinetto
Pietro Lussu – pianoforte
Lutte Berg – chitarra
Marco Loddo – contrabbasso
Luca Caponi – batteria
Dove: Auditorium Parco della musica, Teatro Studio
Quando: 11 maggio 2012
Info:
Ascolta Awakening di Gabriele Coen Jewish Experience
Gabriele Coen Jewish Experience @ auditorium di Roma
Jewish experience: una esperienza ebraica, parole perfette per descrivere lo spettacolo dello scorso venerdì sera. Ciò che il pubblico ha vissuto durante quell’ora e mezza al Teatro Studio del Parco della Musica è stata una vera e propria esperienza del mondo ebraico, della tradizione di questo popolo, o, meglio ancora, di come il linguaggio musicale abbia saputo esprimere i caratteri e le particolarità della sua cultura. Il primo brano ha da subito spalancato una finestra sul panorama musicale ebraico, e, durante il corso dello spettacolo, attraverso lo scorrere delle tante e variegate yiddish melodies, la finestra si è trasformata in una porta d’accesso alla sua civiltà.
Grazie alla profonda passione e notevole esperienza, Gabriele Coen, insieme alla sua ottima band, ha saputo prendere lo spettatore per mano e accompagnarlo in quel mondo che egli stesso vive e conosce come le sue tasche. Oltre al magistrale uso dei diversi strumenti a fiato, Coen ha fatto mostra della sua vasta conoscenza della storia della musica yiddish; ogni brano è stato scelto tra quelli del repertorio tradizionale di questo genere ed ogni esecuzione è stata preceduta da un’introduzione del brano stesso: come è nato, quali sviluppi e rivisitazioni ha subito, i rapporti che ha avuto con altri generi musicali, e così via. Da questi racconti è emersa l’importanza, al di là dei fatti nudi e crudi, che riveste la musica e lo studio di essa all’interno della società: la musica permette prima di esprimere, ed, in un secondo momento, di analizzare una determinata cultura.
Yiddish melodies in jazz: ecco la seconda sostanziale componente dello spettacolo. Tutti i brani sono stati filtrati da un altro linguaggio, quello del jazz. Ogni musicista della band ha saputo dare il proprio contributo alla tradizione, ponendo il proprio personale punto di vista nell’interpretazione dei brani classici di quel repertorio. Tutti i musicisti con cui Coen sta collaborando in questo progetto hanno in comune una grande esperienza musicale che appartiene al mondo del jazz, ma ognuno di loro la presenta assecondando la propria personalità artistica, ulteriore aspetto che ha reso lo spettacolo ancora più interessante, dinamico, coinvolgente. Ogni brano e stato “sporcato” dalle diverse influenze che il jazz raccoglie: lo swing, il bebop, il free, fino ad arrivare ad incursioni nella musica drum and bass. Ogni volta che Coen ha abbandonato la scena per lasciare spazio agli altri musicisti, si è assistito ad una sempre diversa performance improvvisativa, a seconda del brano e del musicista: dalla poetica mano di Lusso, a quella più nervosa e graffiante di Berg, dal caldo suono di Loddo, alle dinamiche ed espressive percussioni di Caponi.
Se non si è assistito allo spettacolo, è comunque possibile apprezzare il lavoro su disco. Alla fine del 2012 uscirà infatti Yiddish melodies in jazz, il secondo album del Gabriele Coen Jewish Experience, primo gruppo italiano prodotto dalla Tzadik, prestigiosa etichetta discografica newyorchese di John Zorn. Nel 2010 è uscito il loro primo lavoro prodotto dalla stessa etichetta: Awakening.
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