UNPLUGGED IN MONTI presenta GORDON MCINTYRE
Gordon McIntyre – voce chitarra
Dove: Black Market, Roma
Quando: 15 Febbraio 2012
Foto: Luca Gandolfi
Per maggiori info:
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Unplugged in Monti – Sala di concerti – Roma | Facebook
‹‹ Mi capite tutti mentre parlo? ››, chiede timidamente Gordon McIntyre mentre il pubblico di fronte a lui finisce di prendere posto nella saletta posteriore del Black Market. E’ preoccupato per il suo fortissimo accento scozzese, che potrebbe impedirgli di spiegare le sue canzoni e di conversare con gli spettatori, i quali lo rassicurano all’unisono. si rompe così il ghiaccio e l’atmosfera si fa subito intima. Immerse nella luce soffusa del locale ci sono circa cinquanta persone, in buona parte stranieri: qualcuno ha preferito le sedie, altri hanno optato per i cuscini sparsi per terra vicino al piccolo palco.
‹‹Questa canzone s’intitola I Gave Up My Eyes to Someone Who Was Blind, ma non è un episodio che è successo realmente››: si capisce immediatamente che non si assisterà ad un semplice live acustico, ma ad uno spettacolo in cui Gordon, oltre che suonare i pezzi della sua band, racconterà con ironia la sua vita e personale visione dei rapporti umani.
Il cantante dei Ballboy – band indie di Edimburgo poco conosciuta in Italia – ci parla di amori silenziosi e sentimenti impliciti immersi in nebbie alcoliche, come in Songs for Kylie e A Relatively Famous Victory. Il suono della sua chitarra sembra dare forma concreta ai pensieri malinconici, alle speranze taciute e alla tanto temuta nostalgia. La tentazione non è quella di gettarsi nello sconforto, bensì di sentirsi più vicini a chi si ha accanto: vedo mani che si stringono, occhi che si guardano e sorrisi di complicità. ‹‹ Questa è una canzone incredibilmente corta con un titolo incredibilmente lungo! ›› dice Gordon a proposito di I Lost You But I Found Country Music, uno dei momenti più intensi del concerto.
Cercando teneramente la complicità della sua ragazza, che sorride mimetizzandosi tra il pubblico, il cantante scozzese ci introduce nel suo mondo fantastico in cui le donne sono per metà donne e per metà sirene e lui è un pirata innamorato che deve affrontare mille difficoltà per salvarle – I’m an indie pirate and Iwill scuttle ye!. Alla fine di ogni canzone, pronuncia sempre un sincero “Cheers” e beve un sorso di birra. Ringrazia più volte gli organizzatori dell’Unplugged in Monti (la rassegna di live acustici che si tiene ogni mese al Black Market), ai quali dedica una cover di Born in the USA, sostenendo che è meglio di un qualunque pezzo degli Smiths!
Grazie alla loro componente ironica, le canzoni dei Ballboy non assomigliano mai ad un crogiolarsi nel dolore fine a se stesso: sono piuttosto la colonna sonora di chi cerca di convivere serenamente con gli episodi irrisolti della propria vita. Non possiamo non sentirci tutti d’accordo con le parole di I need two Hearts: abbiamo bisogno di due cuori, uno per vivere e uno per dedicarci agli altri.
L’amore è conflitto e divisione e molto spesso è impossibile da esprimere, come in Absent Friends, pezzo di chiusura del concerto.
Nonostante racconti la difficoltà delle relazioni umane, la musica di Gordon McIntyre e dei Ballboy ci lascia con una piacevole sensazione di fiducia, come se fossimo un gruppo di amici riuniti intorno a un falò sulla spiaggia. Niente scalda e rassicura come il suono di una chitarra acustica!