Gruppo: Hatcham Social
Line up:
Tobias Josef Kidd – voce e chitarra
Finnigan Kidd – batteria e voce
David Claxton – chitarra
Riley Difford – basso
Dove: Atlantico Live
Quando: Venerdi’ 29 Giugno
Album in promozione: About Girls (Fierce Panda, 2012)
Info:
Venerdi’ 29 Giugno sul palco dell’Atlantico sembra quasi di rivivere gli anni ’80 e le atmosfere post punk inglesi, oltre alla decadenza glam/rock, genere che viene riproposto e riattualizzato dalla band capitanata da Tobias. Ci aspettavamo tutti un certo distacco, tipico di una band inglese che per le prime volte approccia un pubblico italiano, ma, cio’ nonostante, l’immediatezza della comunicazione ed interazione sembra accorciare le distanze tra artista e audience, inclusa quella più snob. Già il look del leader ricorda vagamente un Robert Smith più sobrio, mentre il sound evoca i Cure, non i primi esistenzialisti Cure, piuttosto quelli più spensierati e sensuali di Kiss me Kiss me Kiss me.
Si inizia con un potente groove di basso, batteria e chitarre effettate. Il palco dell’Atlantico si tarsforma in una sorta di discoteca post punk e la gente inizia a ballare incessantemente nonostante il caldo.
Durante metà serata ben due corde della chitarra si rompono ma il cantante non lascia trapelare alcun imbarazzo, dimostrandosi un animale da palco mentre si sbatte e stende sotto i riflettori. Il sound dell’ultimo lavoro About Girls elettrizza la platea, riportando allo stile degli Strokes e dei più spensierati Cure. In Like an Animal riecheggia invece una melodia alla Muse, in particolare nel ritornello, mentre le pose e le movenze del leader contribuiscono a rendere lo show altamente teatrale, degno del Bowie degli anni ’80. Nonostante l’affluenza “non da stadio”, gli HS riescono nell’intento di coinvolgere anche i fans non appartenenti propriamente a questo genere.
Subito prima del concerto, il gruppo rilascia a PdC un’intervista informale nel backstage nella quale raccontano delle collaborazioni con i diversi produttori e delle loro collaborazioni con artisti del calibro di Echo and the Bunnymen e Paul Young. L’ironia tipicamente inglese del cantante stempera i toni seri dell’intervista e si affrontano in seguito argomenti come le strutture dei testi che sembrano essere predefinite e che in un secondo momento si fondono con la melodia seguendo uno stile che Tobias definisce conciso. Si parla inoltre del loro tour e delle aspettative circa un prossimo disco al quale si dedicheranno nei prossimi mesi estivi. Una chiacchierata anche con la manager ci aiuta a capire quanto sia importante il suo ruolo nella rappresentazione degli interessi della band, prodotta dalla Fierce Panda, etichetta londinese.
Tra un drink e l’altro l’atmosfera diventa più rilassata e il gruppo è pronto per l’esibizione. I Television vengono richiamati a volte nel suono chitarristico, specie nei brani del disco d’esordio. Ciò che non predomina, è l’elemento shoegaze che invece costituisce una caratteristica fondamentale delle sonorità americane anni ’90: le atmosfere malinconiche non prendono mai il sopravvento e, al contrario, i ritmi incalzanti lasciano poco spazio alla cupezza, specialmente nell’ultimo lavoro.
Riusciamo a incontrare la band anche dopo il concerto, grazie anche alla disponibilità dell’ organizzatore Riccardo Carotenuto e di tutto il team, giusto il tempo di ringraziare la band a livello artistico per le emozioni regalateci sul palco e a livello umano per la disponibilità e cordialità ricevute.