E’ sempre bello scoprire che al giorno d’oggi ci sono ancora ragazzi che hanno la forza e la passione di pubblicare un album, magari contro mille problemi. Gli Hellucination, gruppo death metal romano ci invitano a partecipare il 10 Aprile al Closer live club al release party del loro primo full lenght Katabasis dopo tanta attesa. Sin dalle prime traccie No Sun, Shepherd of Vileness e Kill it il quartetto catapulta l’ascoltatore in un inferno di chitarre distorte e ritmiche assassine. Altro brano meritevole è Exile the Deviant, forse il migliore del disco. Tutta la band mantiene sempre una coerenza ammirevole con il genere affrontato; a tratti, forse, si sarebbe potuto migliorare qualche dinamica e le scelte degli effetti non intervengono appieno per dare ampia varietà stilistica agli Hellucination. Al primo ascolto durante la track Intro si era immaginato un eventuale intervento dell’elettronica, cosa interessante che non è avvenuta. Il Risultato è un CD compattissimo che alterna parti fenomenali con parti meno interessanti. I complimenti più sinceri vanno alla sezione ritmica di Andrea Scimò alla batteria e di Simone Baglioni al basso, mentre per quanto riguarda l’audio generale ci si aspettava qualcosa di meglio (in realtà, va più che bene per un lavoro di esordio). Lorenzo Sicuro alla chitarra non sbaglia una ritmica, Francesco Xella alla voce e chitarra non delude e mostra anche tanto coraggio a riproporre la celeberrima Take this life degli In Flames dove però si evidenzia qualche limite sulla voce. Manca solo la prova live, tutti in piedi per gli Hellucination e tutti al Closer!