“Jazz is the teacher, funk is the preacher”
Dieci anni di onorata carriera, sette album all’attivo, una solida reputazione nella scena funk, attestati di stima oltreoceano da colonne musicali quali i The Roots. Questi sono alcuni dei traguardi della band inglese di Bornemouth, che fa tappa a Roma per presentare l’ultima fatica: Time to testify. Fatica in tutti i sensi, perché i Baker Brothers vengono da un tour estivo in Giappone, con la responsabilità di dover fare a meno nel prossimo futuro della fondamentale presenza del fondatore/batterista Rich Baker.
Anche se con due ore di ritardo, e in versione ridotta, la band si fa perdonare sfoderando un notevole stato di forma diffondendo una calda ventata di soul-funk d’alta classe. Il pubblico apprezza applaudendo convinto per tutti i 70 minuti del concerto e soprattutto balla senza sosta rendendo ancora più frizzante l’esibizione.
Prima parte velocissima, orientata verso le lunghe digressioni strumentali ispirate agli ossessivi percorsi soul di James Brown, o ad un più recente Maceo Parker. Qui i Baker Brothers si fanno ascoltare nella loro veste più tecnica; frequenti infatti sono i soli e gli scambi dinamici tra basso, batteria e chitarra.
La seconda parte scorre con un’allegra botta di groove che parte dall’acid jazz più melodico fino a muoversi verso un suono alla Screaming Headless Torsos. Il tutto ben assistito dagli assoli di sax, tromba, ed Hammond.
Spiccano tra i brani in scaletta Step Back e Patience. Il primo si distingue per la forte interazione con il pubblico, il secondo è una sciolta melodia alla Brand New Heavies. Per comprendere la freschezza di questi musicisti basta ascoltare il singolo apripista del nuovo album Make your move. Questo pezzo lascia il segno su chi predilige le sonorità soul-funk ma anche su chi apprezza le variegate influenze del passato rivisitate con gusto e con il dovuto rispetto musicale.
Definitiva conferma della solidità delle scelte di questo gruppo sono gli applausi alla conclusione di ogni pezzo, ben due bis, una citazione funky su Morricone, ed infine il divertente finale con lo scambio di strumenti tra chitarrista e bassista. Fa riflettere che una band così venga prodotta in Italia dalla Record Kicks di Milano. Forse il funk in Italia ha molti più seguaci di quanto si immagini. Basta ascoltare per credere.
Baker Brothers
Chris Pedley- Basso, chitarra, voce
Paul Young – Sax tenore
Geoff Lai – Chitarra, voce
Ted Carrasco – Batteria
Scotty Baylis – Tromba e keyboards
Sabato 15 ottobre 2011 Roma – Locanda Atlantide – ore 24
http://www.thebakerbrothers.com/
http://www.myspace.com/thebakerbrothers