I Dead Shrimp spengono le candeline al Mojo Station Birthday Party

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Mojo Station – Il blues e le sue culture. Una trasmissione in onda dal 2002 sulle frequenze di Radio Popolare Roma, un Festival – il Mojo Station Blues Festival – che per il 2013 giungerà alla nona edizione. Ed un compleanno da festeggiare ogni gennaio, come nella migliore tradizione statunitense, con un autentico, trascinante, Blues Party.

Dead Shrimp, romani – a conferma del connubio con il territorio di cui il format radiofonico è espressione diretta – con il loro Delta Blues carico di groove.

Dead Shrimp

Circolo degli Artisti, Roma

18 gennaio 2013

Una sessione live tra molti amici, intimi e fedeli, per festeggiare l’undicesimo compleanno di Mojo Station e spegnere le candelina con geisers blues. Fuori fa freddo e il sound ti accoglie con echi caldo umido tropicali: armonizzazioni vocali ben strutturate, voci profonde, ritmica avvincente, uso non stucchevole dei tamburelli.

I Dead Shrimp riescono a tirare fuori applausi, fischi, gridolini e accompagnamenti di batti mani da puro Mississippi. Sembra di assistere ad un concerto alla radio come nel film dei fratelli Cohen, Fratello, dove sei?

Ecco materializzarsi panorami pieni di battelli con le ruote, ballate tra grigliate in riva al fiume, uomini che indossano cappelli in paglia, straccali, magliette bianche e calzoni di fustagno o jeans. Atmosfere sonnolente e indolenti.  Chitarre, batteria e voce. Suoni caldi e avvolgenti. Ritmi incalzanti, sudore, senso del suono dal vivo pieno e professionale. Sorprendenti.

A marzo è prevista l’uscita del loro «prossimo primo» album. Presentano il logo ufficiale per la copertina del cd: un simpatico teschio col cappello sovrastato da una targhetta inchiodata del tipo qui giace e stampato, per l’occasione, sulle t-shirts. Merchandising autoprodotto.

Sonaglietti, tamburelli ma soprattutto voce, gracchiante, radiofonica, quella di Sergio De Felice, bordone costante, profondo ed evocativo. Ritmi sempre ben scanditi dalle precise percussioni di Gianluca Giannasso, che è anche una delicata seconda voce. Velenoso Alessio Magliocchetti Lombi alle chitarre, acustica e dobro. L’intero corpus sonoro galoppa indomito tra gli scaffali della memoria colmi delle sonorità di Muddy Waters, Skip James, Blind Willie Johnson, Charley Patton, John Lee Hocker.

Dai campi di cotone del delta del fiume Mississippi al pasoliniano acquedotto Felice del Pigneto, i nostri rievocano infinite serate passate a suonare, per rilassarsi dopo infinite ore di lavoro, da musicisti (la maggior parte erano ciechi) che infilano colli di bottiglia nelle dita, per trovare sonorità originali. I cuori si appannano, l’umidità non manca, anche se il fiume Tevere non è il Mississippi!

Ci mandano a nanna, nelle nostre processioni di auto, con una dolcissima Mary, brano originale, dedicato alla mamma del cantante.

 

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Redazione

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