Apre l’ottava edizione del variopinto EQUILIBRIO –Festival della nuova danza– all’ Auditorium Parco della Musica, “TeZuka” del coreografo belga, nonché direttore artistico del festival stesso, Sidi Larbi Cherkaoui. Prima italiana, il suo è un omaggio al mangaka Osamu Tezuka (1928-1989) -padre del manga e figlio di Hiroshima- ai suoi personaggi di fantasia e alla storia del Giappone.
In scena, su una pedana rotonda, tre musicisti con strumenti tradizionali orientali, un calligrafo, nove danzatori ed una danzatrice. Astro boy e Buddha sono i principali personaggi rappresentati in Tezuka, ma non mancano il medico senza licenza Black Jack e la principessa Zaffiro. Si susseguono dimostrazioni di arti marziali, figure di trans volutamente portate all’estremo, luci stroboscopiche, pergamene giganti sparse ovunque, il tutto caratterizzato da una costante mancanza di simmetria e dalla presenza di personaggi rigorosamente diversi tra loro, che danno un’altra accezione alla massa, decisamente più variopinta. E ancora: discorsi sui batteri in francese, in inglese e in giapponese con tanto di sottotitoli e un enorme touchscreen che i danzatori usano per sfogliare un fumetto a dimensioni abnormi. Insomma, un’opera mastodontica, senza dubbio; un potpourri di linguaggi, espressioni, arti, colori che rischia di stancare considerata la durata totale di centoquaranta minuti.
Non mancano, tuttavia, momenti intimi, emozionanti e scene profonde ed intense. Visivamente interessante, nella prima sezione, la similitudine dei corpi dei danzatori alle pennellate di tratti di ideogrammi, come uscissero dalla mano del calligrafo Tosui Suzuki mentre disegna caratteri sulla schiena della danzatrice. Successivamente i loro corpi diventano pennelli veri e propri, disegnando nell’aria ideogrammi: è qui che l’arte della danza e l’arte della calligrafia si fondono. Straordinario anche l’uso scenografico di enormi pergamene che si srotolano dall’alto sul palcoscenico e l’esibizione dell’interprete di un lungo pezzo cantato interamente in giapponese: non importa il significato delle parole. La melodia struggente di altri luoghi e la dolcissima voce fanno vibrare le frequenze dell’emozione e ci ricordano che tutti gli esseri umani sono uguali, al di là dei linguaggi, delle culture, delle nazionalità, delle bandiere.
E come classico tributo al Sol levante, un grandissimo sole arancio-rosso viene proiettato sullo sfondo e lo spettacolo si conclude così come si era aperto: il cerchio si chiude, tutto è ciclico in natura. E ritorna.
TeZuka
Coreografia Sidi Larbi Cherkaoui
Musiche Nitin Sawhney
Altre musiche e musica tradizionale Tsubasa Hori
koto, taiko, ling, voce Park Woo Jae
geomungo, yanggum, voce, violino Olga Wojciechowska
Scene e luci Willy Cessa
Costumi Sasa Kovacevic
Altri costumi Beth Stocks
Video Artist Taiki Ueda
Calligrafo Tosui Suzuki
Danzatori Jon Filip Fahlstrom, Damien Jalet, Kazutomi Kozuki, Satoshi Kudo, Shintaro Oue, Daniel Proietto, Guro Nagelhus Schia, Helder Saebra, Mirai Moriyama, Verbjorn Sundby, Huang Jia Hao, Li Bo
Lunedì 6, martedì 7 2011
Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi ore 21
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