“Mi vedevo impunemente altrove via dagli anni che ho passato qui, lontano dai miei vecchi ardori via da quelli con i lividi” . E invece no! iL dOnO è sempre qui, con le sue frequenze poetiche, che abbiamo avuto il piacere di ascoltare al Circolo Ricreativo Caracciolo il 31 maggio scorso.
Artista: iL dOnO
Line Up: Daniele Cedroni, Andrea Fatale, Riccardo Marinelli, Paolo di Cori
Genere: Altenative rock
Ultimo Album: UnAsOLamOLtiTuDiNE (2011)
Etichetta: 29RECORDS
Dove: Circolo Ricreativo Caracciolo, Via Francesco Caracciolo, 23 – Roma
Info: Official myspace de iL dOnO
Ascolta: video de iL dOnO
Personalmente li seguo da anni. Le loro sonorità mi hanno sempre affascinato e non esagero dicendo che ho scoperto in qualche modo il mondo della musica emergente attraverso di loro, attraverso iL dOnO. In questo caso mai nome fu più azzeccato.
Oltre 15 anni di attività, una miriade di live alle spalle, hanno fatto di questa band una delle soluzioni più concrete nell’ambito della musica indipendente. Ci sono le prove non preoccupatevi. C’è il loro UnAsOLamOLtiTuDiNE, ultimo lavoro pubblicato, a dare adito alle mie parole – acquistabile anche su ITunes. Un album molto interessante, di 11 pezzi ruvidi e dolci, intensi e leggeri, il che non significa vuoti, musicalmente e poeticamente parlando. Il loro genere può essere definito alternative rock, e dentro ci si può infilare molto, a partire, sicuramente, da tutte le influenze musicali subite negli anni della crescita e dell’adolescenza. Definirli iL dOnO, ha la sua originalità, che si può certo trovare nel tocco, nella cosiddetta “pezza”, anche molto emotiva, e che riescono a trasmettere al proprio pubblico. Chi c’era al Circolo Ricreativo Caracciolo il 31 maggio scorso può ben capire di cosa si stia parlando. Ma anche chi non c’era e li conosce darà ragione a queste idee. Quella sera la redazione di Pensieri di Cartapesta ha avuto modo di scambiare due chiacchiere con Daniele Cedroni, voce e chitarra della band.
Andrea Palazzi/ UnAsOLamOLtiTuDiNE è il titolo del vostro album. Mi fa venire in mente due personaggi molto eclettici, Fernando Pessoa, perché un suo libro si chiama proprio così, e Walt Whitman, che diceva: «Mi contraddico? Certo che mi contraddico! Sono grande, contengo moltitudini…». Io credo che questa frase racchiuda un po’ il senso di band, più elementi che ne creano uno solo. Che percorso c’è dietro a iL dOnO in questo senso?
Daniele Cedroni/ iL dOnO è un insieme di forze, tratte – musicalmente parlando – dalla disperazione creativa di 4 persone, che, a sostegno della poetica esistenziale del sottoscritto, nutrono, con la forma canzone, il punto di vista dell’umano sensibile nei confronti delle innumerevoli contraddizioni di cui è pregno, invaso e ispirato. La musica, la poesia, una sola moltitudine insomma.
A.P./ Vorrei affrontare il discorso “musica indipendente”. Ormai non siete più una band emergente, o almeno io non vi considero più tali. Tuttavia restate parte di quel settore indipendente che tanto piace alla nostra rivista… Da cosa in realtà però si è indipendenti? O comunque si dipende sempre da qualcosa? Tipo dal successo, dal denaro, dal voler riuscire a vivere facendo musica e non praticarla soltanto come passione o libero sfogo…
D.C./ Nel nostro caso – suoniamo musica originale da più di 15 anni: con Riccardo Marinelli, batterista, ho avuto un progetto precedente tra il 1995/1998 dal titolo Oracolo –, il desiderio di “farcela” non ha mai condizionato sostanzialmente la nostra esistenza. Ci sono stati periodi in cui sapevamo di essere in linea con alcune realtà importanti del panorama indipendente, abbiamo provato a farci notare dalle etichette di maggiore importanza, ma non è andata, e abbiamo comunque continuato nella crescita dei contenuti nella vita, sbattendoci per tenerci in piedi sia come individui che come artisti, mettendo su famiglia, per esempio, non lasciandoci schiacciare da una vita spesa a rincorrere sogni ideali, ma vivendo appieno e con una buona dose di coraggio il nostro tempo così difficile, imprevedibile, stimolante. Siamo tornati in studio a registrare. In questo delirio epocale dobbiamo continuare a dire la nostra per confrontarci e trovare assonanze comuni. Viviamo un dono, che abbiamo avuto dall’inizio: cercare con l’arte di essere veggenti per anticipare il vuoto e migliorare i percorsi evolutivi di chi verrà, incerto, a chiederci una mano.
Come ci confessa Daniele, sono tornati in studio a registrare. La nuova e interessante poetica de iL dOnO per il momento la si può ascoltare live, aspettando fiduciosi il nuovo lavoro discografico che sicuramente conterrà Iperbolica, Il vuoto scenico, la rivolta ideale e Mangrovia, uno dei brani migliori.
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