Il mese del documentario – Tea or Electricity

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Sabato 18, in occasione del Mese del Documentario, è stato proiettato presso la Casa del Cinema di Roma Tea Or Electricity di Jérôme le Maire, un toccante affresco sui contrasti tra tecnologia, modernità e tradizioni ancestrali.

Tea Or Electricity di Jérôme le Maire, BE/FRA/MA 2012, 93’

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Sceneggiatura: Jérôme le Maire

Produttori: Isabelle Truc, Isabelle Mathy, Kadija Alami

Direttori della Fotografia: Jérôme Collin, Antoin Parouty, Jérôme le Maire

Montaggio: Matias Veress

Prosegue – riscuotendo nuovamente un’ottima affluenza di pubblico – la seconda edizione de Il mese del documentario, la kermesse dedicata esclusivamente al cinema documentaristico. Tra le pellicole più attese c’era Tea Or Electricity, il documentario di Jérôme le Maire.

Se la trama del film può essere sintetizzata in poche parole – l’arrivo dell’energia elettrica in un paese sperduto tra le montagne marocchine – l’opera del regista belga sa rivestirsi di significazioni ben più rilevanti, ponendosi come un vero e proprio documento visivo di antropologia d’assalto.

Per tre lunghi anni, vivendo stabilmente sul posto, le Maire ha documentato quello che nei fatti è lo shock culturale derivato da un cambiamento tecnologico-sociale repentino, circoscritto a una piccola porzione di mondo. Agli occhi di un occidente – che questo cambiamento l’ha vissuto sul progressivo scorrere di mezzo secolo di sviluppo tecnologico – questa testimonianza rappresenta una visione ancora più preziosa, una metafora accelerata del cambiamento delle epoche.

Iri è un piccolo villaggio, situato tra le aride rocce della catena montuosa dell’Anti-Atlas nel cuore del Marocco, completamente isolato e autarchico dal resto del mondo. Una vita dal sapore antico in cui il tempo è scandito unicamente dai ritmi imposti dalla natura: il sorgere del sole, il cambio delle stagioni, il pascolo degli armenti. Con qualche secolo di ritardo, la civiltà moderna arriva a bussare anche alle porte di Iri sotto forma di una rete elettrica che il governo marocchino decide di far installare nel villaggio. Apparentemente un passo in avanti, per gli abitanti di Iri, ma anche un passo incomprensibile e pieno di incognite.

La vera forza del documentario – che si snoda raccontando i tre anni richiesti dall’operazione, dalla costruzione di una nuova strada per permettere l’arrivo degli operai al progressivo coinvolgimento di tutti gli abitanti nei lavori – sta nel punto di vista da cui lo spettatore può osservare la storia. Di fatto, non si limita a un’osservazione scientifica dal punto di vista occidentale ma la Mdp sembra entrare direttamente nell’occhio antico degli abitanti di Iri che si trovano catapultati in un mondo di cui non conoscono i vantaggi. Le paure dei vecchi, i desideri dei giovani, il tutto scandito dalla pazienza del regista che documenta l’arrivo della modernità come la morsa di una tenaglia che si appresta a stringere quello che sembra trasformarsi nell’ultimo caposaldo di un mondo antico. Una metafora che guarda dentro, non ad un mondo lontano.

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Autore

Nicola Salerno

Sceneggiatore e regista. Ha frequentato il Master in Drammaturgia & Sceneggiatura presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico e si è laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi su INGLORIOUS BASTERDS di Quentin Tarantino.

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