All’interno della rassegna In altre parole è stato presentato sabato 13 ottobre 2012 Henri e Margeaux di Evelyne de la Chenelière. La rassegna, giunta alla settima edizione, propone testi di drammaturghi contemporanei provenienti da paesi diversi.
Henri e Margaux Di: Evelyne de la Chenelière Traduzione: Fabio Regattin Regia: Marco Casazza Con: Marta Altinier e Marco Casazza 13 ottobre 2012 ore 21.00 – Teatro India, Roma Drammaturgia internazionale contemporanea, In altre parole 7
«Henri e Margaux è un gran bel testo sull’amore, il sesso, l’amore, il teatro, l’amore, la paura della morte… e l’amore» – Marco Casazza.
La passione per il teatro, fatta di slanci e difficoltà, è messa in scena dalla scrittrice canadese Evelyne de la Chenelière in maniera personale e divertente.
Henri e Margaux sono una coppia affiatata che non può non mettersi continuamente in discussione. Scrittrice teatrale lei, ex attore lui, vivono il loro rapporto tra realtà e finzione. Un bacio in scena li ha condotti verso una serie infinita di baci fuori scena. Il gesto ripetuto non perde mai il potere di unirli.
Le parole si susseguono ad un ritmo serrato, un ritmo quotidiano che ci scaraventa nell’intimità di due personaggi che ci sembra di conoscere da sempre. L’autrice non vuole commuoverci, ma a tratti lo fa, condendo con graziosa leggerezza riflessioni esistenziali. Così la morte è detta irreversibile come l’aggiunta di sale a una pietanza e la soddisfazione dell’orgasmo paragonata all’apertura di un barattolo di marmellata.
È complesso mantenere viva una passione. Henri rinuncia al teatro, forse deluso, incapace di sopportare tutti quei cliché che finiscono per irretire anche chi cerca di contrastarli. Margaux non rinuncia alla scrittura, continua a frequentare con gusto gli ambienti teatrali, ma la forza della coppia si nutre anche delle differenze tra i due componenti.
I personaggi, più autobiografici che simbolici, ci parlano in maniera schietta, senza camuffare le loro debolezze e cercando, attraverso le parole, di fare chiarezza in quella selva di pensieri e sensazioni che nel tempo si affollano nella testa e nel cuore di tutti noi. La lettura scenica di Marta Altinier e Marco Casazza rende in maniera perfetta la freschezza del testo e utilizza la struttura a flash back della vicenda per creare un interessante movimento all’interno della performance.