In Darkness

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Co-finanziato dal Polish Film Institute, esce oggi nelle sale cinematografiche l’ultimo film di Agnieszka Holland: In Darkness distribuito in Italia da Good Films. La pellicola narra la storia, realmente accaduta, di Leopold Socha e dei “suoi ebrei”.

In Darkness, di A. Holland, Pol 2011, 145’

in uscita nelle sale cinematografiche il 24 gennaio 2013

tratto dal libro In the sewers of Lvov, di R. Marshall

Scritto da: David F. Shamoon

Scenografia: Erwin Prib

Montaggio: Michal Czarnecki

Fotografia: Jolanta Dylewska

Musiche: Antoni Komasa – Lazarkiewicz

Produttori esecutivi: Wojciech Danowski, David F. Shamoon, Dr. Carl Woebken, Christoph Fisser

Distribuzione italiana: Good Films

Interpreti: Robert Wieckiewicz (Leopold Socha), Benno Furmann (Mundek Margulies), Agnieszka Grochowska (Klara Keller), Maria Schrader (Paulina Chiger), Herbert Knaup (Ignacy Chiger), Marcin Bosak (Yanek Weiss), Julia Kijowska (Chaja), Jerzy Walczak (Jacob Berestycki), Oliwier Stanczak (Pawel Chiger), Milla Bankowicz (Krysyna Chiger), Krzysztof Skonieczny, Kinga Preis (Wanda Socha)

 

«Da dove venite?» E’ questa la domanda che i cittadini di Lvov pongono a quel piccolo gruppo di ebrei che spunta da un tombino dopo la conquista della città da parte dei russi. Una vera e propria apparizione.

«Dal Regno dei Morti» è la risposta. E tuttavia, ad essere testimoniata è soltanto l’estrema difficoltà della sopravvivenza, la riemersione dopo la scomparsa.

In Darkness porta sul grande schermo la storia di Leopold Socha, operaio polacco che, per campare, lavora nella rete fognaria e compie qualche furto. L’uomo è sposato e ha una figlia di circa dieci anni. In lui riscontriamo un non troppo velato accento antisemita. Durante l’occupazione nazista, precisamente nel 1943, Socha s’imbatte in un gruppo di ebrei che, per sfuggire al rastrellamento del ghetto e alla deportazione nel campo di concentramento di Janowska, è riuscito a nascondersi nelle fogne.

L’incontro imprevisto con Socha è per il gruppo il primo bagliore di speranza e, insieme, sinonimo di paura incontrollabile. Sotto pagamento, Socha li protegge e li nasconde per mesi e mesi andando incontro ai sospetti fondati di Bortnik, alto ufficiale ucraino e suo amico di vecchia data.

Di fronte al rischio di essere fucilato l’operaio decide che non può più aiutare il gruppo. Soltanto dopo aver incontrato in maniera casuale il più scaltro di loro, Mundek, e averlo salvato da morte certa, Socha sente l’obbligo morale di tornare dalle persone precedentemente abbandonate, nonostante per lui non vi sia più alcun compenso. Ignacy, sovvenzionatore del gruppo, ha finito infatti i soldi da donare a Socha per le sue prestazioni di salvatore.

I pericoli aumentano, così come la paura. La sconfitta tedesca è oramai prossima.

Durante la comunione della figlia di Socha, si abbatte sulla città un violentissimo temporale. Le fogne si allagano e l’operaio corre a salvare i “suoi ebrei” che rischiano di annegare. Finalmente smascherato da Bortnik, i due s’inabissano insieme nelle fogne, uno per il salvataggio, l’altro per la capitolazione del gruppo. Tuttavia, il “lieto” fine per la compagnia è finalmente, dopo tanta cieca sofferenza, dietro l’angolo.

Con una fotografia tetra, in cui la luce appare pochissime volte, claustrofobica, poiché la maggior parte del film si sviluppa nella rete fognaria di Lvov, e una regia distaccata, priva di sentimentalismi, In Darkness ci dona una storia drammatica che ha il suo apice nell’uccisione, da parte di Chaja, del suo bambino appena nato. Il balenare della speranza insita nella nascita è semplicemente la sua distruttiva autonegazione consapevole, è speranza. In Darkness non vuole dare una risposta alla domanda: come è stato possibile lo sterminio degli ebrei? Vuole piuttosto mostrare come anche il più inaspettato degli incontri e l’incrocio di differenti dinamiche permettano di modificare il destino delle persone e, soprattutto, il loro cammino esperienziale in quella che, nel materiale stampa, Agnieszka Holland definisce: «rivendicazione per il diritto alla vita».

Insieme alla moglie, Leopold Socha è stato nominato il 23 maggio 1978 Giusto tra le nazioni.

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Autore

Lorenzo Cascelli

Ho conseguito la Laurea Magistrale in Estetica nel 2012 con una tesi su "The Tree of Life" di T. Malick e "Melancholia" di L. von Trier presso il dipartimento di Filosofia dell'università "La Sapienza" di Roma. Caporedattore prima di Arte e Libri e poi di Cinema presso Pensieri di Cartapesta, da Aprile 2014 sono direttore editoriale di Nucleo Artzine.

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