E’ sempre un regalo poter partecipare, come spettatore, al rincorrersi di tanti stili in un unico ambiente; stili che parlano di un’arte in continua evoluzione, in una ricerca mai definitiva né definibile. E questo è ciò che la galleria Edarcom Europa offre per questo fine settimana con la Collettiva di Primavera 2012: la possibilità di immergersi all’interno di un pezzo di storia dell’arte contemporanea.
Artisti della più varia estrazione si affiancano lungo le pareti della galleria: il cromatismo eccentrico dei paesaggi di Ernesto Piccolo accanto alla matericità delle tele di Franco Marzilli, il chiarore accecante della luce di Sigfrido Oliva e l’irriverenza delle tele di Maurizio Massi, che mette a nudo, con una tecnica dai colori precisi e nitidi, vizi e virtù del genere umano. Con Marta Czok abbiamo la rappresentazione di una vita domestica fatta di donne grandi, sia per figura sia per la stabilità che esprimono, donne che sono il simbolo di un’operatività chiamante in causa la mente ed il corpo. E tutto questo senza appoggiarsi ad orpelli narrativi, ma anzi riducendo al minimo gli elementi descrittivi per far emergere i personaggi in tutta la loro centralità.
Opere grafiche di De Chirico si susseguono ad altre di Dalì, di Ugo Attardi o di Renzo Vespignani, in cui le linee sono appena tracciate perché a predominare è l’atmosfera, vera plasmatrice di corpi. E se il realismo delle serigrafie di Guttuso, così espressivo e concitato, volto a una sempre maggiore stilizzazione dell’oggetto attraverso una linea nera sempre più evidente, sembra non ammettere alcuna forma di astrattismo, le immagini del suo allievo, Lino Tardia, non possono che lasciare esterrefatto il pubblico che, attraverso simboli e segni arcaici, viene introdotto all’interno di un universo post-figurativo.
Le linee e i colori di Enrico Benaglia raccontano di un mondo fatto di giochi, animali, uomini e donne legati a una realtà quotidiana, che sotto la sua mano diventa mitica, fiabesca, a tratti infantile, ma pur sempre celata da una sottile malinconia. Perché il ritorno all’infanzia non è un gioco, un’esperienza per piccoli nostalgici che vogliono staccare dalla routine, ma è, piuttosto, un viaggio serio, cosciente, in cui il bagaglio delle proprie esperienze deve essere accettato, utilizzato e non cancellato, come se non fosse mai esistito. Alla fine dei conti non si può mai riacquistare la piena innocenza, anche se si è dimostrata la propria non colpevolezza.
Ma perché la varietà di stili dovrebbe essere così importante? Non basta il contenuto, che poi sembra essere “il succo della questione”? Forse no, forse è davvero la forma a marcare quella differenza sostanziale, all’interno delle nostre esperienze, permettendoci di creare una così inesauribile varietà di forme di vita. Forse è il nostro personalissimo modo di esperire il mondo che ci permette di progredire verso direzioni potenzialmente imprevedibili, proprio perché nulla ci è dato in maniera univoca, ma deve sempre essere filtrato dal nostro sentire. Ciò che questa mostra propone sono modi diversi non di rappresentare, ma di forgiare la realtà e lo spirito; esperimenti di chi, senza pretendere di sollevare il velo che copre il mondo per affermare una Verità assoluta, vuole solo mostrare il velo attraverso cui sente il proprio mondo.
Non è compito facile riassumere tutto quello che questi artisti vogliono esprimere. Così, se parlare di questo mare di emozioni non gli rende giustizia, forse la cosa migliore sarebbe andare a sperimentarle…
COLLETTIVA DI PRIMAVERA 2012
Galleria Edarcom Europa, Roma, Via Macedonia 12/16,
23-25 Marzo,
foto Enrico Benaglia, Vacanza al mare.