Intervista a Daniele De Plano

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Daniele De Plano lavora per il teatro di prosa, l’opera lirica, il cinema e la televisione. Si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Pisa con una tesi in Storia e Critica del Cinema. L’ultimo suo lungometraggio, Ristabbanna, una co-regia con Gianni Cardillo, è stato premiato al Rome Indipendent Film Festival 2012 e ha visto l’ultima interpretazione di Ben Gazzara.

Lorenzo Simonini: All’interno dei suoi film, quale ideologia di cinema lei cerca di seguire?

Daniele De Plano: Non so quale valore dai alla parola ideologia ma se intendi qualcosa di vicino alla poetica di un artista, allora ti rispondo che cerco di avvicinarmi ad un modo di far cinema che richiami la commedia italiana degli anni 50, 60 e 70 dove si sorride ma in cui il sorriso è utilizzato per veicolare grandi messaggi. Il cinema di Monicelli, per intenderci, dove attraverso la comicità di Sordi e Gassman si riesce a parlare di pacifismo e di rifiuto di ogni forma di guerra (La grande guerra, 1959).

L.S.: La nostra rivista lavora principalmente sfruttando le potenzialità di Internet. Qual è il suo pensiero in merito al rapporto tra Internet e la cultura, comprendendo in quest’ultima anche il cinema?

D.D.P.: Sicuramente il web rappresenta una rivoluzione anche per le modalità di trasmissione della cultura. Bisogna saperlo usare e soprattutto approfondire non accontentandoci del primo risultato a portata di click. Le piattaforme di trasmissione cinematografica sono una valida alternativa al cinema per colmare lacune di film non visti in passato o per film fuori distribuzione ma io continuo a preferire la sala cinematografica per la magia che comporta entrare in un luogo deputato alla visione, isolarsi dal resto del mondo e, in quel momento, credere veramente a quello che vedi, calandoti nell’azione fino in fondo. Dal monitor di un computer, per quanto evoluto esso sia, arrivano immagini che continuano ad essere fredde. E poi sei distratto da mille cose!

L.S.: Quali consigli si sente di poter dare ai giovani in generale, ma anche a coloro che vorrebbero lavorare nell’ambito del cinema?

D.D.P.: Non sono all’altezza di dare consigli perché ne sto chiedendo ancora io. Posso solo riportate la mia esperienza di perseveranza e fiducia in quello che faccio. Non mi sono mai arreso di fronte a un’idea, seppur bislacca che fosse. Sono sempre arrivato in fondo. Ristabbanna, il mio film, per esempio, ho impiegato molto tempo a realizzarlo ma, durante il percorso, non mi sono mai scoraggiato. Alla fine l’ho fatto e mi sono sentito anche molto cresciuto per tutte le avversità che ho dovuto superare.

L.S.: Quali sono i progetti per il futuro?

D.D.P.: Faccio una trasmissione televisiva che si occupa di lirica. Si chiama Prima della Prima e va in onda su Rai3. Mi piace molto farla perché mi sento responsabile della diffusione di una fetta di cultura italiana non abbastanza considerata. Ho scritto con Gianni Cardillo un altro film che si chiama Love Song e siamo in attesa di trovare una produzione affidabile. 
La prossima estate farò la regia di Cavalleria Rusticana davanti la fantastica cattedrale di Noto in Sicilia.

 

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Redazione

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