Nell’ambito del Festival Inventaria al Teatro dell’Orologio di Roma è andato in scena il monologo Effe.Luna.Frammenti di Frida della Compagnia teatrale MARLUNA TEATRO di Andria.
Effe.Luna.Frammenti di Frida
Compagnia/Produzione: Marluna Teatro (BT) Scritto, diretto e interpretato da: Maria Elena Germinario Genere: Monologo Drammatico Assistente alla regia: Licia Lanera Direzione tecnica: Vincenza Carbonara, Gianluigi Carbonara Scenografia e disegno luci: Gianluigi Carbonara Costumi: Daniela Tinelli Montaggio: Roberto Tafuro
23 maggio 2013
Festival Inventaria – Teatro dell’Orologio, Roma
Prendendo spunto dai diari e le lettere private di Frida Kalho, pittrice messicana annoverata tra i massimi artisti del ‘900, Effe.Luna.Frammenti di Frida inquadra i suoi più profondi ricordi e vicissitudini.
Ambientazione essenziale e significativa per un’interpretazione intensa e attraente dell’attrice Maria Elena Germinario che con la sua forza espressiva è riuscita, in meno di un’ora, a regalare importanti frammenti di vita dell‘artista sudamericana. Inoltre, raffinato il canto e le musiche che avvolgono e fanno percepire il clima caldo e diretto del Messico.
Vive pienamente Frida, donna appassionata che nonostante i suoi viaggi all’estero rimane profondamente legata al bello e ai valori della sua terra, sostenitrice del comunismo che professa con convinzione e travolta dall’amore nei confronti dell’artista e poi marito Diego Rivera.
Ha sempre dipinto se stessa e la sua realtà nuda e cruda, non i suoi sogni, per questo non voleva definirsi una surrealista. Ma surreale e difficile è stato il suo destino.
Una vita che le ha regalato soddisfazioni nel campo dell’arte ma che la trafigge alla schiena. Sopporta il tradimento del marito e della sorella, la perdita della madre e del figlio e un incidente che le romperà la colonna vertebrale e complicherà il suo stato di salute per tutto il tempo che vivrà. Subito dopo farà costruire una speciale tavolozza per dipingere stando sdraiata e farà della pittura il suo unico e sano antidolorifico. «La sola cosa che so è che dipingo perché ne ho bisogno e dipingo sempre quello che mi passa per la testa, senza altre considerazioni».
Il monologo trascina all’interno della storia lasciando il pubblico libero di immaginare come abbia vissuto l’infanzia e le varie tappe della sua vita, di sentire le diverse e spesso antitetiche emozioni che hanno attraversato l’animo di Frida. Un tuffo nell’intimo della pittrice e una pennellata realizzata con grazia, senza invadere la sua realtà delicata e complessa.
A fine spettacolo rimane impresso il colore acceso e multiforme di questo personaggio, la sua grande tenerezza e la marea immensa che ha investito la sua vita e riempito i suoi quadri.
2 commenti
grazie per questa splendida recensione! finalmente EFFE.LUNA. ha conosciuto un palco romano e sono grata per le tue considerazioni…m.e.
Sono molto contenta ti sia piaciuta
ma il merito è delle emozioni che ci hai saputo trasmettere 🙂 ! Grazie a te e un grande in bocca al lupo per tutto.
Claudia P.