AGNOSTIC FRONT LIVE!
Line up:
Roger Miret – voce
Vinnie Stigma – chitarra
Joseph James – chitarra
Mike Gallo – basso
Pokey Mo – batteria
Album:Mylife my way
Data di pubblicazione: 2011
Etichetta: Nuclear Blast
Gruppi spalla:
Death by stereo
Naysayer
Dove: Cricolo degli Artisti, Roma
Quando: 6 febbraio 2012
Info:
Link Sito Ufficiale Agnostic Front
Non è stata certamente la prima band a suonare hardcore nei locali underground di Manhattan, ma gli Agnostic Front hanno segnato in profondità la storia di questo genere musicale, assieme ai Black Flag, ai Bad Brains e ai Minor Threat. Così come hanno iniziato, così li ritroviamo oggi: con gli stessi anfibi ai piedi battono il tempo a doppio pedale sul palco del Circolo degli Artisti, che li ha accolti questa settimana per promuovere il loro ultimo album My life my way (Nuclear Blast, 2011).
Insieme dall’83, Vinnie Stigma e Roger Miret, tra le classiche variazioni di formazione e i periodi di pausa che non mancano mai nella biografia della maggioranza delle band longeve, hanno condotto gli Agnostic Front su un sentiero dal quale mai si sono allontanati: hardcore genuino, quello per cui il pubblico dell’occasione e i fedelissimi skinheads hanno riempito la sala concerto.
Indignatamente sottoculturali si sono sempre voluti mantenere e è proprio la presenza dei punk e skin che non stupisce ad un loro concerto. Lo stesso genere Hardcore e Oi! viene infatti tradizionalmente affiliato a queste sottoculture, filosofie di vita tatuate indelebilmente sulla pelle dei fedeli seguaci.
La band, che ha faticato per togliersi di dosso l’etichetta neo-nazi generata dal loro stile skinhead e dalla copertina dell’album del ‘84 Victim in pain che mostra un’esecuzione capitale in un campo di concentramento, dopo 30 anni di carriera si presenta nuovamente sulla scena punk rock con la responsabilità di soddisfare le alte aspettative dei fan, a distanza di tre anni dalla loro ultima produzione Warriors.
La voce roca e graffiante di Miret grida sul palco del Circolo la fatica e gli sforzi che la band ha dovuto sopportare in questi decenni, nei quali dobbiamo includere la gestione familiare e i figli che crescono. Come sempre, le sonorità aggressive raccontano le esperienze della vita di tutti i giorni, quella vera, e non quella irreale e fotografica di altri generi musicali più glamour e commerciali. L’avversione per i fronzoli e ghirigori, in generale per i virtuosismi in sé estranei al genere, emerge spregiudicata nei nuovi pezzi presentati dal vivo, riflessi old school delle loro composizioni d’origine. L’elaborazione di questa ultima produzione ha richiesto circa un anno, al termine del quale il gruppo ha iniziato un nuovo tour che li porterà a viaggiare in Europa fino a marzo e a godere del divertimento on stage e dell’apprezzamento che i fan internazionali sono impazienti di dimostrare.
Il concerto ha unito brani dell’ultimo album, di cui in evidenza il pezzo omonimo My life my way e la spagnola A mi manera, con estratti storici del gruppo, quali Gotta go, For my family e Anthem.
Senza avere particolari riferimenti, in quanto creatori stessi di un genere che non morirà mai, seppur sfumato dalle evoluzioni musicali della modernità, gli Agnostic Front apprezzano artisti e band differenti: dalla adolescenziale ammirazione di Stigma per il tocco magico di Jimi Hendrix nel suonare la chitarra – e, attenzione, non per la musica glamour che lo caratterizzò -, dalla stima nei confronti di Lemmy dei Motorhead, con il quale sempre lo stesso Vinnie ricorda di aver avuto una conversazione nel backstage di un evento interamente dedicata ai pirati, a band di recente formazione come i californiani Death by stereo, che suonano hardcore con forti influenze street punk e band spalla, insieme ai Naysayer, del concerto, o a gruppi quali Madball – band del fratello di Stigma e come lui, sulla carreggiata dagli anni ’80.
Inutile stare a raccontare l’adrenalina sotto palco e la potenza dell’impatto della musica degli Agnostic Front sul pubblico. A conferma di anni di passione e divertimento nel comporre ed interpretare la propria musica e di voglia di condividere il loro punto di vista in stile Fuck The World, gli Agnostic Front hanno spaccato il palco, segno che il divertimento e tanta, tanta birra possono essere gli ingredienti dai quali partire per diventare i frontmen della cultura Handcore Punk per sempre.
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