Wild, di Jean-Marc Valée, Stati Uniti 2014, 115’
Produzione: Fox Searchlight Pictures
Distribuzione: 20th Century Fox
@ nelle sale cinematografiche dal 2 Aprile
Silenzio. Un infinito e maestoso paesaggio. L’eco di un respiro, pian piano sempre più intenso, più pesante, sofferente. Un urlo di ferocissimo dolore squarcia la solitudine di una vastissima catena montuosa, trascinando con sé, in un frenetico montage, gli spigoli di un passato ingombrante. Nero.
Così si apre Wild, nuova pellicola del canadese Jean-Marc Valée, regista del capolavoro del 2013 Dallas Buyers Club.
Wild, basato sul libro di memorie di Cheryl Strayed, narra la storia di una donna, appunto Cheryl – interpretata dalla versatile Reese Witherspoon –, smarrita e perduta. Una donna sconfitta da se stessa e dalla vita, decisa ad affrontare i suoi sbagli, a superare le sue dipendenze, il fallimento del suo matrimonio, la perdita dell’unico punto fisso della sua vita: sua madre Bobbi – Laura Dem. Cheryl intraprende un viaggio solitario, fisico e metafisico, alla ricerca del suo “io” perduto. Una catarsi necessaria lungo il tortuoso ed insidioso percorso del Pacific Crest Trail.
Come in Dallas Buyers Club, è nuovamente il confronto con se stessi una delle tematiche principali del film. Ma se nella prima pellicola il confronto è anche il sapersi abbandonare agli altri, alle persone diverse da noi, all’ammissione delle sfumature sociali, in questo film è la sola accettazione di se stessi e il proprio superamento da soli, in un vuoto quasi cosmico e soffocante. Cheryl, attraverso la solitudine e la fatica, ricerca se stessa in un paesaggio sconfinato che quasi la ingloba. Ogni ostacolo è simbolo di un episodio passato. Tutto il film, infatti, si scandisce alla perfezione attraverso l’alternanza di passato e presente, tecnica molto simile a quella usata anche da Sean Penn nel suo Into the Wild. Un percorso di purificazione, di totale liberazione dell’essere, in questo caso dalla propria famiglia e dalla società moderna. È il richiamo all’avventura, citando Il viaggio dell’eroe di Vogler, a spingere Christopher alla fuga.
Paradossalmente, Vallée vuole dire che il momento più basso della propria esistenza diventa il momento più alto di una nuova. Wild è soccombere, e rinascere attraverso il sacrificio di un nuovo percorso.
Wild è sbattere ad ogni spigolo della propria esistenza, come Bobbi, senza smettere mai di sorridere.