Killer Elite 2012
Durata 116’
Regia Gary McKendry
Sceneggiatura Matt Sherring, Ranulph Fiennes
Fotografia Simon Duggan
Interpreti Jason Statham, Robert De Niro, Clive Owen, Dominic Purcell, Aden Young, Yvonne Strahovski
«Una guerra non finisce se non lo decidono entrambi le parti». E’ questo il precetto che guida i personaggi di Killer Elite, un film di Gary McKendry, tratto da una storia reale e basato sul romanzo “The Feather Men” di Ranulph Fiennes.
Quella disegnata in Killer Elite è la storia di una guerra segreta, combattuta dalla Gran Bretagna all’Oman, da Parigi all’Australia e orchestrata attorno allo scontro di diverse fazioni, ciascuna pronta a difendere la propria verità e a battersi per ciò che ritiene giusto.
Lo spietato mercenario Danny (Jason Statham), insieme alla sua fedelissima squadra, uccide su commissione per liberare il suo compagno e mentore Hunter (Robert De Niro) prigioniero del sultano dell’Oman. Poi ci sono i SAS (Servizi Aerei Speciali Britannici) responsabili di aver assassinato i figli del sultano – di cui Danny sarà chiamato a vendicare la morte – durante la guerra in Oman e infine l’ex soldato dei Servizi Speciali Spike (Clive Owen il noto Larry di Closer di Mike Nichols, un’interpretazione che gli valse una candidatura agli Academy Awards) che a capo dei “Feather Man” combatte la sua personale battaglia facendo il lavoro sporco per conto di quegli ex-membri SAS – di cui protegge gli interessi – che asseriscono con livore di non volere sangue sulle loro cravatte.
Antefatto. La violenza esplode in tutta la sua inaudita nefandezza, una pioggia torrentizia di colpi di mitra in continua evoluzione frenati e svuotati di ogni senso solo dall’improvvisa visione di un innocente, un bimbo che nasconde un inconsapevole terrore dietro il volto sporco di sangue.
Titoli di testa e istantanea della nuova esistenza di Danny: la serenità di una vita normale e l’opportunità di mettere a tacere un passato infido, fatto solo di crimini insensati e atrocità. Sarà però solo una breve parentesi, compromessa dai fantasmi di una vita – condotta da mercenario e killer sanguinario – che riaffiora di continuo e che non lo troverà impreparato quando busserà alla porta della sua amabile casa di campagna. Infatti prima di congedare definitivamente il suo passato da assassino c’è ancora un conto in sospeso. Il suo amico Hunter ha bisogno di lui, la sua vita è appesa a un filo.
Un teatro d’azione polivalente e mutevole fa da sfondo alle rappresaglie, agli inseguimenti, alle fughe di notizie, allo scontro di diversi schieramenti, ognuno interessato a combattere e a vincere la sua personale battaglia. Man mano che l’intreccio si dirama – abbandonandosi anche a palesi clichés – i protagonisti sfoderano mosse picaresche e salti acrobatici nel vuoto. Un uomo coriaceo, Danny, ma al contempo nostalgico di una vita privata tanto desiderata ma sempre negatagli, una vita che inizierà a prendere forma nelle recondite praterie australiane grazie all’amore per Anne (Yvonne Strahovski), ragione per cui sarà sempre più motivato a tenersi fuori dal gioco.
Killer Elite, che non ha niente a che vedere con l’omonimo film di Sam Peckinpah, è una pellicola la cui struttura circolare – un reiterarsi di pallottole, scazzottate e corpi maciullati e sanguinolenti – ne definisce un ritmo febbrile (spesso addolcito dall’alternanza a flash evocativi e romantici), ma senza riservare grandi colpi di scena.
Un action movie dall’elevato quoziente di intrattenimento corporale, complici anche i nomi e le fisicità messe in scena, che non disdegna una torsione melliflua garantita dall’immancabile idillio amoroso e dall’affetto che lega il protagonista al paterno Robert De Niro, che si autodefinisce ironicamente la voce dell’esperienza.
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