La N: fantasticherie musicali

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 FANCY TUNES!!!

Artista: La N

Marco Calandrino

Giacomo Giunchedi

Kevin Parrino

Marco Santandrea

Genere: post-rock/math-rock

Etichetta: Il suono del tacco, 2012

info:

http://soundcloud.com/la-n-2/sets

http://www.myspace.com/ilaenn

http://www.youtube.com/watch?v=wbU03OhpPuA

Utilizzare categorie interpretative standard per gruppi non proprio standard può rivelarsi un’occupazione davvero spassosa. È un esperimento che ho provato a fare anche con la band in questione utilizzando in questo caso associazioni a la fashion addicted (non che io lo sia): ascoltare i brani e pensare all’immagine della band. Purtroppo è uscito Santana (o Gheddafi, perchè no, anche con le sue tuniche) con sneakers rotte ai piedi e wayfarer sul naso.

Magari bastassero giochini del genere per trovare una chiave di lettura di questo interessantissimo lavoro dei La N. Con Fancy Tunes!!! (2012, Il Suono Del Tacco) il quartetto bolognese si presenta a vocazione principalmente strumentale, anche se non mancano incursioni vocali di tanto in tanto. Incoraggiati dal titolo del disco, siamo portati a considerare il tutto come una raccolta di fantasie, quindi composizioni dall’ascolto poco impegnativo, compiaciuto e appagato dalla guida creativa dell’autore.

Ci rendiamo presto conto di non essere sulla buona strada, essenzialmente per due ragioni. Anzitutto, se si potesse comporre una video-recensione che utilizzi la mimica facciale dell’ascoltatore come specchio dell’atteggiamento estetico relativo a questo disco, sarebbe certamente più presente un’espressione assorta e concentrata che non quella abbandonata e rilassata. Questo prova in fondo che i La N non vogliono darci il bacio della buonanotte e lasciar fare tutto al buon vecchio Sandman, ma esigono insistentemente la nostra partecipazione, come un bimbo che strattona la gonna della mamma mai sazio dei suoi “Perchè?”. Secondo poi, dobbiamo riconoscere l’assenza di elementi improvvisati. Siamo nel territorio del primordiale e mai sufficientemente esplorato math-rock (o più in generale post-rock se preferite): quindi ciclicità e mutazione – tipici dell’improvvisazione su un tema – diventano ciclicità della mutazione offrendo quindi strutture ricorsive ad alta “biodiversità”.

Sono piuttosto fantasticherie musicali sui generis, durante le quali i quattro musicisti individuano la catena che costringe le nuvole ad una fissa distanza dal suolo e la allungano all’infinito, mutando poi a piacimento l’influenza del principio di realtà nelle loro divagazioni areiformi: tutto questo però senza uscire dall’atmosfera terrestre.

Quello di cui parlano è quindi possibile, ma forse ci mancano gli occhiali adatti per vedere nell’immediato i nessi esposti nel corso delle sei voluminose tracce: diversi ascolti sono quindi consigliati per arrivare a capire il funzionamento della macchina La N. E immagino che i quattro musicisti lo sappiano bene, avendo consapevolmente scelto Slint, Tortoise e Polvo “come educatori”.

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Webmaster - Redattore Cinema

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