La resistibile ascesa di Arturo Ui

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In scena dal 3 al 7 aprile presso il Teatro Argentina, La resistibile ascesa di Arturo Ui ha ormai raggiunto il terzo anno di repliche, conquistando una sequela di riconoscimenti e sale esaurite. Il successo diretto da Claudio Longhi, interpretato da un raggiante Umberto Orsini e da una squadra di giovani talenti instancabili, continua a convincere, entusiasmare e divertire.

La resistibile ascesa di Arturo Ui

Di: Bertolt Brecht
Regia: Claudio Longhi
Con: Umberto Orsini, Luca Micheletti, Lino Guanciale, Simone Francia, Nicola Bortolotti, Olimpia Greco, Diana Manea, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati e Antonio Tintis
Musiche originali: Hans-Dieter Hosalla
Traduzione: Mario Carpitella
Drammaturgia: Luca Micheletti
Scene: Csaba Antal
Costumi: Gianluca Sbicca
Luci: Paolo Pollo Rodighiero
Una coproduzione Teatro di Roma – Emilia Romagna Teatro Fondazione

Dal 3 al 7 aprile 2013 – Teatro Argentina, Roma

Leggi l’intervista a Claudio Longhi

 

La resistibile ascesa di Arturo Ui torna al Teatro Argentina fregiandosi di illustrissime premiazioni: non solo si è meritato il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro come spettacolo dell’anno 2011, ma anche il Premio Ubu 2011 come miglior attore non protagonista a Luca Micheletti, giovane erede della Compagnia teatrale I Guitti. Selezionato tra le produzioni internazionali dell’edizione 2012 del Festival dell’Unione dei Teatri d’Europa, lo spettacolo ha il pregio di aver contaminato e coinvolto diverse realtà, riportando il teatro nella vita della comunità, divenendo luogo di interesse e di aggregazione, nonché di formazione e riferimento.

Inutile commentare la grandezza del testo brechtiano, spaventosamente urgente e necessario: l’avvento del nazismo, rappresentato attraverso un musical satirico, e dunque l’ascesa al potere di Hitler, allegoricamente trasposto nella figura grottesca di Arturo Ui, un gangster della Chicago anni Venti-Trenta che richiama apertamente l’attitudine criminale di Al Capone. Pièce elaborata tra il 1940 e il ‘41 ma pubblicata e messa in scena solo dopo la morte dello stesso Brecht, l’opera si configura come una farsa storica «sulla tragedia del nazismo, sull’intreccio terribile e puntuale di economia e terrore, di gangsterismo politico e consenso di massa».

La messinscena di Claudio Longhi, vero e proprio cabaret vigoroso e corale, coinvolge e attrae irresistibilmente: gli attori corrono tra le file della platea, si sporgono dai palchetti, puntano fucili contro gli spettatori e borseggiano le signore. Il palcoscenico rimane nudo – e crudo, verrebbe da dire –, ma la compagnia padroneggia e colma lo spazio volutamente scarno. Gli elementi scenografici mobili sono spostati e ricomposti dagli stessi interpreti. Lo straordinario Umberto Orsini, assoluto protagonista nel ruolo di Arturo Ui, regala un’interpretazione multi sfaccettata: dapprima rude criminale, successivamente uomo politico dai modi raffinati e suadenti. Ad accompagnarlo, un’impareggiabile squadra di giovani attori, tra i quali Luca Micheletti – classe ’85, espertissimo, figlio di generazioni di teatranti – e Lino Guanciale, artista talentuoso e instancabile.

«Da subito l’Arturo Ui mi si è presentato come una lucida parodia delle violente ragioni della borghesia capitalistica di irresistibile – quanto agghiacciante – comicità» racconta il regista Claudio Longhi, da sempre un intellettuale sensibile alla profonda vocazione politica e civile del teatro.

Il ritorno al Teatro Argentina sembra dunque segnare la chiusura di un lungo e articolato progetto, cui va il merito di aver creato un prodotto artistico di altissima qualità, ma anche di aver riportato la polis nelle sale, col fine di assistere a una messinscena di impegno morale, e non a una mera opera d’evasione. La squadra di Longhi tende a fare rete: contatta direttamente i cittadini e li coinvolge non solo in quanto spettatori, ma anche in quanto possibili fautori del teatro. Si tratta di una struttura che vede il suo completo compimento nel progetto Il Ratto d’Europa, che ha già indelebilmente e positivamente contaminato Modena e Roma e che vedrà il debutto modenese a maggio, presso il Teatro Storchi.

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Redazione

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