di e regia di Laura Nardinocchi
con Francesco Gentile, Ilaria Giorgi, Claudia Guidi e Guido Targetti
live music Francesco Gentile
scene Ludovica Muraca e Margherita Nardinocchi
costumi Rosalba Di Carlo
foto Simone Galli
produzione Teatro del Carretto
29 Marzo 2019. Teatro Trastevere, Roma.
Forte della vittoria al Roma Fringe Festival 2019, la giovane regista e drammaturga abruzzese Laura Nardinocchi firma un nuovo debutto capitolino. Cenere, tratto da I Morti di James Joyce, approda infatti al Teatro Trastevere.
Spazi aperti e scenografia multitasking saltano subito all’occhio dello spettatore.
Non esistono quinte o sipario: i quattro interpreti – Francesco Gentile, Ilaria Giorgi, Claudia Guidi, Guido Targetti – sono in scena per tutta la durata della pièce.
Eppure assistiamo a infiniti cambi di scena, di abiti, di luoghi, situazioni ed emozioni.
I due protagonisti, Gabriele e Greta, sono una coppia, non più fresca di matrimonio, che si appresta a raggiungere la famiglia per il tradizionale cenone di capodanno.
Ad attenderli vi sono una serie di parenti pieni di domande di circostanza e in grado di argomentare solo mediante luoghi comuni. E’ la festa delle apparenze, la celebrazione della superficialità.
Quella stessa superficialità di cui sembra tanto vittima anche Gabriele, che non percepisce invece l’entusiasmo di Greta, il suo bisogno di camminare ancora sulla neve, di giocare, di amare.
La coppia si scoppia e si riacchiappa mediante dinamiche e sguardi d’intesa che conoscono bene.
I due personaggi sono tanto verosimili quanto grotteschi, appartenenti ad un teatro dell’assurdo, dove la parola viene distrutta e decontestualizzata, perdendo senso ma non significato.
E’ un lavoro molto delicato, che certamente ha esordito con successo ma va ancora livellato.
1 commento
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Peter smith