La democrazia sembra essersi ingrigita, essa non si è ancora estinta ma il suo esistere è larvale. Carlo Galli, professore ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Università di Bologna, parte da questo assunto e cerca di descrivere da cosa nasca Il disagio della democrazia che negli ultimi anni vive l’Occidente.
Bisogna fare attenzione, questo testo non è semplicemente una risposta enciclopedica a cosa sia la democrazia. La chiarezza di scrittura di Galli permette di non aver bisogno di centinaia di pagine per svolgere un resoconto storico del governo del popolo dall’antica Grecia ad oggi, ovvero fino all’attuale condizione di emergenza che ci impone una serie di riflessioni storiche, filosofiche e soprattutto politiche, a cui questo denso saggio cerca di rispondere.
Galli offre una genealogia della democrazia, descrive le sue vittorie e le sue sconfitte storiche e, al contempo, cerca di dialogare con i suoi adulatori e i suoi detrattori. Il carattere serrato dell’analisi storico-filosofica ci consegna, nella constatazione dell’età globale, una popolazione civica così sbriciolata da non riuscire più ad autogovernarsi. Una sovranità obsoleta incapace di far valere il principio di rappresentanza; una soggettività che, immersa in un territorio senza confini, è sempre più incerta, frustrata dall’inutilità delle proprie decisioni.
Da questa presa d’atto scaturisce la percezione di un crescente disagio teorico e pratico della democrazia. Per Galli il disagio è duplice: innanzitutto è quello soggettivo dei cittadini. La loro delusione e il loro sentimento di rabbiosa insoddisfazione verso una democrazia non compiuta si esprime attraverso manifestazioni d’indignazione. In seconda istanza, il disagio è oggettivo, legato a quelle strutture istituzionali incapaci di rispondere alle aspettative richieste. La crisi della democrazia genera diversi mali; tra questi Galli dà maggiore risalto al fenomeno del populismo, attraverso un’analisi accurata e precisa del suo sorgere e del suo evolversi mediante le varie forme che, anche nel nostro presente, continua ad assumere.
Scavando fra queste rovine Galli vuole scoprire lo spirito della democrazia, nel tentativo di dimostrare come dal disagio può avere origine anche una rivitalizzazione, il rilancio del suo significato storico. Solo la consapevolezza della complessità del “gioco democratico” può costituire un argine credibile alla decostruzione nichilistica contemporanea. Affinché si acquisti la giusta consapevolezza è necessario compiere uno sforzo di restauro, di carattere umanistico, della moderna democrazia. Un restauro che implichi una necessaria distinzione e mantenimento di ciò che è essenziale da ciò che invece è solo parziale e quindi caduco. Se il disagio può essere individuato in questa rassegnazione rabbiosa alla cattiva democrazia, alla sua pretesa di necessità e staticità, allora solo la consapevolezza che la democrazia è in sé dinamicità potrà salvarci mostrando nuovi orizzonti possibili. Un carattere dinamico che può essere individuato anche fra le rovine della sua storia recente. Per tali ragioni Galli vede nella forma partito e nella difesa della Costituzione gli atti politici decisivi per la trasformazione della coscienza del disagio nella rigenerazione di una nuova energia democratica.
Autore Carlo Galli
Casa editrice Einaudi, 2011