Artista: Leonardo Blanco
Titolo: Without
Luogo: RvB Arts, via delle Zoccolette, 28
fino al 18 aprile
Without: “senza”, ma anche “con” e “fuori”.
È con questa cifra polisemica che Leonardo Blanco ci spiega ed offre il suo lavoro, nel quale usando le sue stesse frasi cerca « le parole per dire cose che non riguardano le parole ». Ad essere polisemico, stratificato e sovrapposto non è solo il titolo della mostra personale, allestita alla galleria Rvb Arts, ma anche le opere stesse della serie.
Attraverso elaborate tecniche miste, su differenti tipi di supporti dal legno all’alluminio, Blanco costruisce immagini complesse, in cui l’interazione degli elementi genera un sistema denso di narrazioni. Gli elementi si accostano, si sovrappongono l’un l’altro, giocano in una relazione sfondo-figura irrisolta, sempre rimessa in discussione. Campiture piene e buie, accanto a bagliori improvvisi, blu elettrici, segni di una scrittura lontana, e ancora porzioni di altro si compongono, ognuno trovando il proprio posto. Gli elementi si interrelazionano, ma quasi con orgoglio, non cedono al melange, ognuno come fiero della propria identità.
Nella dimensione astratta delle immagini si vedono affiorare narrazioni di luoghi e mappe intime, addirittura evocazioni geografiche. Si riescono allora ad immaginare racconti di notti scure e luci accecanti, fango fuoco e polvere, così come venti forti e nuvole. Nell’apparente caos i segni e i colori sono invece estremamente equilibrati, in un ordine inquieto quasi mobile.
Sui suoi paesaggi Blanco infine posa l’acqua: uno strato di resina al nylon che rende tutto liquido, vivo e lucido. La carismatica potenza delle opere si condensa proprio in questa finitura, che sembra inizialmente essere la patina conclusiva del non ritorno, ma che cela invece un ennesimo accidentale fenomeno di stratificazione: il riflesso.
Come una improvvisa speranza, il riflesso, inevitabile interferenza tra la lucidità delle opere e le luci dell’ambiente, aggiunge l’ultimo e fondamentale livello di sovrapposizione; accade così che sulla stessa opera si intravede il pubblico, la galleria, l’artista e noi stessi. Con questo ennesimo segno, gesto mobile, Blanco ci rende allora partecipi del suo incidente ricercato.