Ne L’estetica del fungo. Tra filosofia e gusto, libro edito dalle Edizioni Estemporanee, il filosofo Tony Saccucci e il cuoco Carmelo Chiaramonte raccontano, sulla base delle loro esperienze e dei loro gusti, le attività del ricercare e del cucinare funghi, soprattutto il Re, il porcino, come intrinseche alla natura umana. Tanto basta per far sentire coinvolti tutti i lettori.
Titolo: L’estetica del fungo. Tra filosofia e gusto
Autori: Tony Saccucci, Carmelo Chiaramonte
Editore: Edizioni Estemporanee
Anno I ed.: 2010
Cosa spinge a cercare funghi? Scritto in prima persona dai due autori, il libro è pieno di riferimenti autobiografici per rispondere a questa difficile domanda. Per arrivarci gli autori mettono a nudo una parte di se stessi, raccontando le proprie esperienze, i propri ricordi, i trucchi, i segreti professionali e non. Traspaiono, quindi, gli autori in questo libro in cui le parole scorrono velocemente proprio come se il lettore li avesse davanti.
Nella prima parte, il fungaiolo Tony Saccucci si diverte, tramite la sua formazione filosofica, a coniugare la speculazione teorica sul senso della continua ricerca umana con la prassi della faticosa e incerta ricerca dei funghi, soprattutto del re, il porcino, che ha iniziato fin da piccolo. In questo modo, l’autore spiega questa vera e propria mania che gli è stata tramandata, giustificandola in un ordine cosmico, metafisico ed estetico. Nel suo peregrinare, prima di tutto interiore, l’autore utilizza in modo ardito la metafora fungina, avvalendosi dei grandi esponenti della storia della filosofia: è questo il gioco riuscito che, strappando al lettore qualche sorriso complice, cerca di instillare una buona dose di curiosità filosofica verso il mondo dei fungaioli, cercatori instancabili delle reali muffe.
La tesi forte è che le motivazioni che spingono questi uomini e donne eterogenei e inclassificabili hanno a che fare «con l’essenza stessa dell’essere umano». Nel bosco non si pensa, si può soltanto agire in modo istintivo e quindi necessario: cercando negli anfratti segreti, si giunge – seguendo la natura – a rispondere alla domanda per eccellenza, quella sul senso della vita. Per arrivarci servono non solo intuito e passione ma anche regole, rigore e costanza senza dimenticare il fattore fortuna. Avvertito di tutti gli accorgimenti, gli espedienti e i tipi caratteriali dei fungaioli, il lettore è stimolato ad elaborare le sue strategie, immedesimandosi nella propria tipologia di cercatore-filosofo. Nessuna preferenza; l’importante è rispettare la poesia del bosco, proprio per riuscire a riempire il nostro cesto con funghi sani che potranno essere anche cucinati a dovere.
A questa seconda esigenza risponde Carmelo Chiaramonte, cuciniere errante, che svela in modo evocativo gli accorgimenti per trattare i porcini: consigli e ricette emanano quel profumo che fa venire l’acquolina in bocca e che, spingendo a riempirla, consente il sapiente silenzio. Il libro è quindi la testimonianza della necessità di alimentare il gusto per la conoscenza, stimolando anima e corpo. Proprio come suggerisce l’etimologia di saggio, che viene dal latino sapio, cioè avere sapore, la conoscenza umana gira intorno ai concetti di gusto e nutrimento.
Assaporate, quindi, queste pagine in cui gli autori vi guideranno nella riscoperta degli antichi sapori della terra e del senso originario della vita.
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