Linea 429 è l’ultimo romanzo di Salvatore Scalisi, ambientato a bordo di un autobus durante una tempesta che mette a soqquadro la città. Cosa succederà ai protagonisti?
Autore: Salvatore Scalisi
Titolo: Linea 429
Edizioni: Demian Edizioni
Anno: 2012
Salvatore Scalisi è un autore catanese e Linea 429 è il suo ultimo lavoro, un romanzo breve e scorrevole, godibile.
La storia è quella di una manciata di personaggi costretti loro malgrado a ritrovarsi intrappolati in un bus, il 429 appunto, durante un violento acquazzone che congestiona il traffico e allaga le strade, costringendo i passeggeri a trovare rifugio all’interno del mezzo senza la possibilità di scendere e senza la certezza di terminare la corsa incolumi.
Ad ogni fermata il bus si prodiga per aiutare le persone in strada ma più aumenta il numero dei passeggeri più lo spazio diminuisce e gli scontri diventano inevitabili, la vicinanza tra estranei più difficile da tollerare, la situazione più critica. L’interno dell’autobus si trasforma cosi una sorta di scenario teatrale in cui l’autore, usando un punto di vista onnisciente, tratteggia i vari personaggi rendendoli comuni e vicini al lettore; d’altronde a chi non è mai capitato di viaggiare sui mezzi pubblici e ritrovarsi bloccato nel traffico?o essere costretto a boccheggiare su un mezzo troppo pieno, o a lamentarsi con l’occasionale vicino di posto sui continui ritardi o sul prezzo sempre in aumento del biglietto?
La vicenda narrata non è altro che il resoconto di una giornata comune divenuta improvvisamente straordinaria per via di un’emergenza che costringe le persone ad assistere a eventi insoliti. Un espediente narrativo semplice ma efficace dal momento che l’autore, con una premessa del genere, ha carta bianca sulle vicende da narrare, in grado di svilupparsi potenzialmente in qualsiasi direzione. Come stratagemma narrativo Scalisi punta sul discorso diretto, protagonista assoluto in ambito stilistico, tant’è che quasi la totalità del testo è composta da dialoghi.
Anche se a volte lo scambio di battute può risultare un po’ forzato c’è da dire che facilita molto la lettura, alleggerendola; complice anche gli spazi tra un dialogo e l’altro, che fungono da scarto tra i personaggi, e un linguaggio semplice e quotidiano.
Probabilmente la somiglianza del romanzo ad un testo teatrale è voluta e non risulta difficile immaginarne la trasposizione in un copione; anche se è un romanzo corale nessun personaggio ruba la scena all’altro e ognuno, a modo suo, rappresenta stereotipi che sono chiamati ad interpretare persone comuni, quelle che magari ci somigliano o che possiamo facilmente incontrare su qualsiasi mezzo pubblico di una grande città.
Ovviamente la storia, dopo aver offerto una panoramica completa dei caratteri dei protagonisti, dei loro pensieri, delle ansie e delle paure che poi si riflettono in quelle del lettore medio, subisce uno scossone improvviso che regala un tocco di movimento alla vicenda e rende la lettura ancora più interessante.
Se vi piacciono i romanzi brevi con una trama semplice ma ben delineata questo libro è un ottimo candidato per farvi compagnia, magari anche durante un viaggio…in autobus!