Autore Barbara Buoso Titolo L’ordine innaturale degli elementi Casa Editrice Baldini&Castoldi Pubblicazione Febbraio 2014
Caterina nasce in un mondo contadino in cui gli uomini consacrano la propria vita al lavoro e le donne nascondono verità inconfessabili. Un mondo che, nonostante sia a noi temporalmente vicino – la storia è ambientata dal 1972 in poi – risulta essere profondamente arcaico. In esso vige un’unica legge: quella dell’inesorabilità. La vita di Caterina sarà profondamente segnata dalla legge naturale del mondo contadino che, fin dalla sua nascita, la identifica come una disgrazia per il solo fatto di essere femmina, una nuova inutile bocca da sfamare.
L’autrice del racconto, Barbara Buoso, non si limita a narrarci gli abusi e la storia infelice di una bambina di campagna, ma ci descrive sapientemente le dinamiche fisiche e psicologiche attraverso cui il patriarcato rurale domina le proprie donne. Le femmine hanno la colpa di essere nate di un sesso sbagliato e devono estinguere il proprio debito, ma l’unico modo per farlo è quello di sottostare in silenzio alla violenza del mondo maschile.
Caterina, non trovando aiuto in nessuna altra figura femminile, comprende che l’unico modo per salvarsi è quello di invertire la logica ineluttabile che governa la sua giovane esistenza. Sarà allora che la protagonista consacrerà la propria vita al tentativo di scardinare quell’ordine innaturale in cui è nata, provocando non pochi cambiamenti irreversibili nella sua vita.
Barbara Buoso, con una scrittura diretta e asciutta, senza mai cadere in un tono moraleggiante o compassionevole, riesce brillantemente a definire un quadro complesso della condizione della donna in una realtà profondamente agreste comunicando il profondo dolore fisico e psicologico cui la protagonista è sottoposta.