Dove Teatro Centrale Preneste
Quando 15 Dicembre
Interpreti Ensemble Ludus Gravis
Brani di Julio Estrada, Gavin Bryars, Edgar Alandia Canipa, Terry Riley-Stefano Scodanibbio
Foto di Marta Cantarelli
7 contrabbassi, un unico gigante strumento. Il 15 dicembre porta in scena, presso il Teatro centrale Preneste, uno degli ultimi eventi di questa stagione del festival di Nuova Consonanza: la Ludus Gravis Ensemble, fondata da Daniele Roccato e da Stefano Scodanibbio. L’ensemble concentra il talento di giovani musicisti e le incredibili potenzialità dello strumento sotto il pensiero di due dei più grandi contrabbassisti del ‘900.
La cellula tematica dell’evento, e dell’ensemble stesso, risulta essere la continua trasformazione del contrabbasso, la sua forma moltiplicata e allo stesso tempo ritratta nelle sue minime variazioni, nella sua grande estensione, nei suoi alti armonici e nel suo corpo oltre la corda: Ludus Gravis ridisegna le coordinate musicali di uno strumento che crea voci, oggetti sonori e spazio intorno a noi. Si tratta di un continuo disconoscimento dell’evento sonoro che, prendendo in prestito le parole del filosofo Giorgio Agamben in riferimento a Scodanibbio, si suona e si compone «non per essere riconosciuto, ma per diventare impersonale e irriconoscibile».
Le composizioni proposte riguardano il repertorio contemporaneo; ad aprire, la composizione Bajo el Volcán di Julio Estrada, esempio di densissima articolazione timbrica, che si avvicina a forme plastiche (ricordando opere per archi di Pierluigi Billone) in continua rottura con i loro stessi movimenti sonori. Julio Estrada scrive e dedica quest’opera all’ensemble, alla figura che è stata ed è Stefano Scodanibbio, alla sua ricerca instancabile, che permea tutta la serata; fantasma, traccia musicale colmata dall’erede Roccato che vediamo non solo nei panni di concertatore e direttore, ma anche di solista con l’opera Tre Laude Dolce di Gavin Bryars (prima esecuzione italiana insieme al Concerto Grosso di Edgar Alandia Canipa), unico brano dallo stile tonale, in riferimento ad una forma melodico-vocale di tipo orientale. Roccato muove i fili di questa precisa macchina musicale chiudendo la serata con la composizione di Terry Riley nella trascrizione del compianto contrabbassista maceratese: in D, versione per sette contrabbassi, evoca l’alienazione estatica tipica della musica minimale espandendo il tempo pulsato da un’unica nota, che si evolve in tutto il suo percorso di aleatorietà controllata.