A POSTO
con Ambra Senatore, Caterina Basso, Claudia Catarzi
luci Fausto Bonvini
musiche a cura di Gregorio Caporale e Ambra Senatore
Compagnia Ambra Senatore/ALDES . SPAM! con il sostegno di MiBAC – Dipartimento Spettacolo, Regione Toscana – Sistema Regionale dello Spettacolo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena ; Torinodanza ; CCN Ballet de Lorraine ; Château Rouge – Annemasse ; Scènes Vosges avec le soutien d’Action Culturelle du Pays de Briey
5 e 6 maggio 2012 Teatro Palladium, Roma
Tre donne e un termos. Dettagli, flash, malintesi e la danza si tinge di giallo. Un corpo a terra ed uno in piedi che lo osserva. Tentativi di ricostruire, decostruendo, ciò che forse non è mai accaduto. Indizi sparsi, false piste di un giallo surreale. I corpi si muovono nel silenzio, poi una musica leggera, lontana si inserisce nella composizione in punta di piedi.
L’astrazione dei movimenti danzati si alterna a gesti quotidiani, gesti di un corpo che smonta la tensione scenica, tornando comicamente umano. Intendo qui esplorare maggiormente la costruzione drammaturgica – osserva Ambra Senatore – non penso necessariamente ad una narrazione, ma ad una drammaturgia che passi attraverso le azioni e la presenza dei corpi. Intendo concentrarmi sul limite tra costruzione dell’azione, gioco della finzione e verità della presenza. Sul palco si ride, si piange, si uccide, si muore, ci si urta, ci si scusa in maniera assolutamente naturale. È la ripetizione a rendere meccanico il movimento. Dall’artificio del gesto reiterato e, quasi per caso, eseguito in contemporanea, nasce una partitura che fa slittare il registro coreografico verso l’assurdo.
Sfasamenti sonori e temporali decostruiscono la realtà, riproponendo i frammenti di un ipotetico dramma che si consuma in uno spazio privo di riferimenti, tanto per chi vi agisce quanto per chi lo osserva. In un mondo ovattato, fatto di sussurri confidenziali ed esplosioni di danza, si ride di un’imminente tragedia. L’ironia non nasconde, anzi salta, la vena inquietante che affiora dalla leggerezza e che culmina in un tragicomico finale, da non svelare per non rovinare la visione.
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