Studio coreografico per 15 spettatori di Manfredi Perego nella splendida cornice di Palazzetto Mattei a Roma
abstractview
Organizzazione: Maison 22 – Maria Rosa Lamanna, Futura Tittaferrante, Esmeralda Vascellari
Danzatore: Manfredi Perego
Dal 3 al 4 maggio 2013
Palazzetto Mattei, Villa Celimontana Roma
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Maison 22 si può considerare una bella e originale proposta in un periodo in cui gli spazi e le possibilità di fare spettacolo dal vivo sembrano sempre di più concessi a pochi eletti. Si tratta di una semplice casa in via dell’Indipendenza a Bologna che diventa un laboratorio a disposizione per creare e sperimentare, permettendo agli artisti di presentare il proprio lavoro in una dimensione intima in cui il diretto e ravvicinato contatto col pubblico diventa parte integrante dell’azione scenica.
Uno degli artisti che sperimenta lo spazio di Maison 22 è Manfredi Perego. Con il suo studio coreografico per 15 spettatori, abstractview, attraversa lo spazio della casa di Bologna a febbraio per poi stravolgerlo e adattarlo nella splendida cornice che offre Palazzetto Mattei a Roma.
Il pubblico viene accompagnato all’interno della sede della Società Geografica Italiana e quando arriva nella splendida terrazza che si affaccia su Villa Celimontana, trova il danzatore già in movimento. Quest’ultimo dapprima è intimo, piccolo e segmentato, compiendosi avvolto dai rumori lontani della città e del passaggio del pubblico che va a posizionarsi liberamente nello spazio. Quando ogni spettatore ha preso posto, comincia la musica e Perego inizia il suo studio in improvvisazione dello spazio che inevitabilmente è di volta in volta influenzato dal qui e ora.
Le infinite variabili, dalla diversa luce che offre l’orario in cui la performance si svolge – tre per ogni giorno di spettacolo – al posizionamento del pubblico, alle contaminazioni sonore provenienti dall’ambiente, giocano un ruolo fondamentale sul suo lavoro. Una linea guida sembra essere quella di aprire il movimento da intimo e renderlo più ampio, si proietta all’esterno, cerca un contatto con il pavimento, si lascia attrarre dagli oggetti che abitano lo spazio, a volte ne resta ipnotizzato e sul finire tenta di abbracciare i rumori della città, li accarezza, sembra riesca a toccarli. Per poi tornare nella dimensione piccola e segmentata dell’inizio; impulsi che lentamente si spengono, nel silenzio, come si erano accesi.
Quello di Manfredi Perego è il primo lavoro che Maison 22 porta fuori le sue mura, tra le quali, da circa un anno, il piccolo ma determinato organico organizza eventi: Maria Rosa Lamanna, Futura Tittaferrante ed Esmeralda Vascellari vogliono vedere la casa bolognese non solo come punto di approdo per sperimentazioni artistiche, luogo di incontro e di scambio, ma anche come punto di partenza per esplorare nuovi spazi, in cui dare la possibilità di riadattare il lavoro cogliendo spunti e stimoli nuovi anche nel curare il rapporto con un pubblico che a fine performance ha la possibilità di un colloquio diretto con l’artista.
In quest’ottica anche il biglietto non poteva che essere particolare: un omaggio allo spazio ospite, ovvero una diapositiva con un dettaglio di un monumento storico di Roma.