Massimiliano Caprara | Festival dei Corti Teatrali

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corti

direzione artistica Massimiliano Caprara
organizzazione generale Veronica Milaneschi
 
20 Aprile
Teatro dell’Angelo, Roma

 

Giunti alla terza edizione, diciotto anni dopo le prime due, il Festival dei Corti Teatrali è una vera e propria fucina di idee ben sviluppate in massimo 30 minuti di durata per ogni corto. Il fine del curatore e direttore artistico, Massimiliano Caprara, è quello di fornire una vetrina per giovani attori e, al contempo, stimolare nuove idee per opere future.

Ogni giorno, dal 20 al 25 Aprile, verranno messi in scena quattro corti. I vincitori di ogni categoria, regia, testo e interpretazioni, si esibiranno nell’ultima giornata, il 26 Aprile, in cui verrà dichiarato il vincitore del festival da una giuria composta da addetti ai lavori che terrà conto del parere del pubblico espresso al termine di ogni serata. Le due ore degli spettacoli della prima giornata della rassegna sono state divise in quattro corti molto differenti tra loro per genere e capacità artistiche degli attori, pur risultando tutti molto soddisfacenti.

Take Care di Andrea Panichi, con Camillo Marcello Ciorciaro e Andrea Panichi, è una vicenda che si svolge in uno spogliatoio di rugby tra due amici, Camillo, titolare di una società, e Andrea, dipendente della stessa. I due iniziano a discutere su vari aspetti della loro amicizia, caratterizzata dalla forte personalità e strafottenza di Camillo e dall’accettazione remissiva di Andrea. La conclusione con il paragone tra la vita e il rugby è la prova ultima della loro opposta visione del mondo: Camillo gioca andando dritto verso la meta e guardandosi ai lati per vedere se qualche avversario lo attacca, Andrea si guarda continuamente intorno alla ricerca di un compagno libero.

Labirinti di Daniel De Rossi, con Daniel De Rossi e Jessica Zanella, è una vicenda, molto ben recitata, che parla di perversioni sessuali. Tutto è finzione. Un uomo finge di essere uno psicologo e paga una donna affinché finga di essere la sorella che, seguendo un copione già scritto da lui, recita sempre le stesse frasi per portarlo all’eccitazione. Ma questa volta la donna non ce la fa, ha un crollo di nervi ed esce dalla finzione facendo ripiombare entrambi nella realtà.

Pomeriggio disgraziato di Gerry Gherardi, con Gerry Gherardi e Angelo Sateriale, è certamente un ottimo lavoro, il migliore della serata per capacità artistiche dei due attori e per un testo sagace ed originale in grado di ironizzare sui metodi utilizzati dalla televisione di oggi, pronta a presentare al pubblico solo tragedie sacrificando, come fa il conduttore della trasmissione messa in scena, l’eroe della giornata e dipingendo la sua vita a tinte fosche perché, così dice, la gente vuole ascoltare solo questo genere di storie.

#salvobuonfine di Giancarlo Nicoletti, con Luca Di Capua, Valentina Perrella, Giancarlo Nicoletti, Chiara Oliviero, Alessandro Giova e Andrea Venditti, è un ottimo lavoro di regia, capace di sincronizzare i movimenti di sei attori sul palco e lanciare un messaggio ricco di sentimenti in meno di mezz’ora. Salvo è un ragazzo di vent’anni che scopre di essere omosessuale e viene pestato fino alla morte da suoi coetanei esaltati. Lo spettacolo si incentra sul dolore per la morte di Salvo e sul rispetto per tutti senza alcuna differenza di sesso.

La prima giornata del Festival di Corti Teatrali ha evidenziato l’esistenza di molte realtà valide di giovani registi e attori con idee meritevoli di particolari attenzioni. In attesa di scoprire il vincitore della rassegna, l’idea di Massimiliano Caprara viene promossa, senza alcun dubbio, a pieni voti, con la speranza di non attendere altri diciotto anni per la prossima edizione.

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Autore

Roberto Compagnone

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