foto di Giuseppe Silvi
Quarto appuntamento di MAXXI LIVE MUSIC, ciclo di concerti dedicati alla storia della musica contemporanea, realizzati in coproduzione fra la Fondazione MAXXI e il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Protagonisti di sabato sono state dodecafonia e musica elettroacustica.
Musiche di:
Paolo Gatti, Glenn Gould, Edgar Varèse, Paul Hindemith, Luciano Berio, André Jolivet, Karlheinz Stockhausen, Arnold Schonberg.
Interpreti:
Giancarlo Simonacci, Iulia Borgovan, Filippo Farinelli: pianoforte
Valerio Pagnotta, Laura di Meo, Francesca La Vecchia: flauto
Claudio Laureti: viola
Marco Pace: sax tenore
Davide Lucente, Edoardo Capparucci: sax soprano
Giuseppe Crosta: violino
Dove: MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Quando: 1 marzo 2014
Info:
Ascolta:
Paolo Gatti – Transizioni di Microstrutture
Arnold Schoenberg – Fantasia per violino con accompagnamento di pianoforte
Le occasioni di ascoltare un concerto di musica del ’900 sono rare, quelle in cui la musica è stata addirittura realizzata nel nuovo millennio sono ancora meno. La tendenza a rivolgere lo sguardo al passato, ad un passato immobile, monolitico, concluso in sé, sembra coinvolgere ogni particolare dell’attuale società. Nel mondo della musica non è diverso: per i più sembra tutto fermo a più di un secolo fa, a quei grandi classici ormai assimilati ed entrati a far giustamente parte del patrimonio culturale mondiale, ma che sembrano aver messo un punto definitivo a quel pensiero musicale che essi stessi hanno grandemente contribuito a far progredire. Ancora, per i più, la musica “colta” sembra ferma lì, ad un mondo perfetto, apparentemente ormai chiaro ed innocuo.
Va bene, lascio stare, forse non è questo il luogo per andare oltre su questi passi. Come dicevo, le occasioni per avere un contatto con la musica nuova sono poche. I concerti realizzati in coproduzione fra la Fondazione MAXXI e il Conservatorio Santa Cecilia di Roma sono una di queste. Il MAXXI live music costituisce un ciclo di 10 serate incentrate sulla storia della musica contemporanea. I programmi alternano musiche jazz a concerti di musica contemporanea di tradizione classica. Gli spettacoli, già molto ricchi, sono resi ancora più interessanti dall’esecuzione di un preludio elettroacustico, nel quale vengono eseguiti brani appena usciti dalle officine della classe di musica elettronica del conservatorio, degli autori Giuseppe Silvi, Paolo Gatti e Massimo Massimi.
Il programma di sabato aveva per titolo: Dodecafonia: sviluppi, alternative, equivoci, mutazioni. Tanti gli autori in programma, da Schoenberg a Glen Gould, da Varèse a Berio da Hindemith a Stockausen a Jolivet. Molto bravi gli esecutori, per la maggior parte allievi del Biennio superiore del Conservatorio, e fantasiosa la dislocazione spaziale degli stessi, i quali hanno eseguito alcuni brani posizionandosi in maniera non tradizionale rispetto al pubblico, apparendo ora da un lato ora dall’altro, ora dal basso ora dall’alto delle scena. Unica pecca, l’inquinamento acustico: metà del concerto è stato accompagnato da suoni e rumori di istallazioni presenti nel museo che, per qualche motivo, erano state lasciate accese, e da chiacchiericci di sottofondo.
Gli appuntamenti dello stesso ciclo continueranno ogni sabato fino al dodici aprile.