Aqua Botanica, di Pablo Mesa Capella
dal 22 al 28 maggio 2015
L’acqua come elemento essenziale del corpo umano, fonte di vita, simbolo di purificazione: si focalizza proprio su questo l’ultima esposizione di Pablo Mesa Capella presso la MuGa Multimedia Gallery, a cura di Martina Adami.
Dal titolo Aqua Botanica, l’installazione dell’artista spagnolo presenta una serie di bustine, poste sul pavimento o appese sulle pareti, all’interno delle quali si trovano acqua e fiori, foglie o frutti. Sebbene il quarto elemento sia per antonomasia sfuggente, la sua capacità di assumere qualsiasi forma ha permesso all’artista di imprigionarla dentro a molteplici sacchetti. Attraverso un successivo processo di archiviazione, l’acqua racchiude a sua volta elementi vegetali destinati al deterioramento, trasformandosi così da contenuto a contenitore e assumendo un significato ambivalente: se da un lato è fonte di vita dall’altro è principio di morte.
Tale trasformazione coinvolge anche la galleria che da sede espositiva viene mutata in orto botanico, snaturandosi della sua principale funzione.
L’effetto sullo spettatore è davvero stupefacente, ma la meraviglia arriva nella seconda stanza: come l’acqua scende dall’alto per infiltrarsi nelle viscere della terra, così la mostra prosegue al piano inferiore. Qui dal soffitto pende un grande ramo a cui sono legate sempre bustine contenenti acqua ed elementi vegetali: in quest’installazione l’artista opera un rovesciamento concettuale, facendo pendere il ramo dal soffitto piuttosto che farlo affiorare dal terreno. Nonostante ciò il legame diretto tra il legno e i sacchetti d’acqua rende il tutto estremamente vivo e pulsante.
Contribuisce a quest’atmosfera anche il suono dell’acqua che cade: una goccia incessante e con tempo cadenzato viene distillata nelle orecchie del visitatore, al punto da isolarlo da tutto il contesto e farlo scivolare come acqua, appunto, verso terre inesplorate.