Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia… noi altro non v’offrimmo che un sogno. (W. Shakespeare)
Nel quadricentenario dalla sua scomparsa, RvB Arts rende omaggio a Sir William Shakespeare con una mostra collettiva che si inoltra tra i percorsi onirici di un bosco velato, popolato da figure eteree e miti antichi dai riflessi elisabettiani, mescolati avidamente insieme a colori, ombre, tratti di sogni bramati, o fantasticati, in una memorabile notte di mezza estate.
In un luogo al confine tra arte e teatro – che prende forma, fino a fine luglio, tra le pareti della galleria nel cuore di Roma – tre brillanti artisti contemporanei tentano di penetrare l’oscuro immaginario del capolavoro del Bardo, A Midsummer Night’s Dream, tracciando forme surreali e sfumature nitide, ispirate liberamente alla celebre commedia.
Intinti di drammaturgia, sensibilità e poesia, qui i pennelli, gli inchiostri e le tele destano regine addormentate, istigano folletti, inseguono amori e gelosie tra sensualità e incantesimi, evocati dal testo shakespeariano attraverso opere originali, che ci conducono “in forma di suggestioni” – come scrive Viviana Quattrini – “verso atmosfere di impalpabili percezioni che sfiorano e turbano tanto i sensi quanto i più reconditi pensieri”.
Lorenzo Bruschini si immerge nel sottobosco selvaggio di un sogno irrequieto, avvolto da un segno sottile e minimale che sprofonda in abissi di un’immaginazione primordiale. Pittore ed incisore, è nato a Frascati nel 1974, ha frequentato l’ École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs di Parigi e nel 2007 si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Le sue opere sembrano inseguire il linguaggio e le tracce di una natura in cui si incontrano figure mitologiche e creature misteriose, umane e animali, in equilibrio su un filo simbolico, inquietantemente lieve e tagliente.
Lucianella Cafagna è nata a Roma nel 1968. Ha studiato all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, praticando l’apprendistato nello studio di Pierre Carron, allievo di Balthus. Ha partecipato alla 54˚ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale a Venezia nel 2011 con un’opera selezionata per il Padiglione Italia. Nota per la sua abilità nel creare un senso di sospensione, senza tempo, l’artista unisce l’eleganza formale dello studio tradizionale con uno slancio nel mondo contemporaneo, tessendo le sue attraenti e ipnotiche figure femminili in reiterati elementi decorativi, tra la memoria e il desiderio, catturate su ieratiche tele juta.
Classe 1990, il tarquiniese Alessandro Sicioldr apprende il disegno e la pittura nello studio del padre, con una formazione orientata ai procedimenti tecnici di preparazione dei pigmenti e dei supporti, derivata dal famoso trattato di Cennino Cennini. Esprimendosi principalmente attraverso la grafica, l’acquerello e la pittura ad olio, il giovane talento riesce a fondere sensazionali visioni e suggestioni personali con immaginari e simboli storici, manifestando un’abilità tecnica e una capacità visionaria che supera labirinti geometrici e si perde in conturbanti e surreali enigmi.