Massaroni Pianoforti Non date i salami ai corvi Gianluca Massaroni voce, testi, pianoforte, chitarra Etichetta Musicraiser Distribuzione Universal anno 2014
Massaroni Pianoforti non è il nome di una ditta di trasporti, di una fabbrica di tastiere o di un negozio di strumenti. E’ invece il nome,un po’ straniante, che ha scelto Gianluca Massaroni per firmare il suo progetto solistico, fatto di buon cantautorato, schitarrate ed una valigia di testi sarcastici e surreali. Esordisce nel 2006 al Musicultura Festival, dopo anni passati a suonare nei garage mantenendosi come accordatore e trasportatore di pianoforti nella ditta di famiglia, Massaroni Pianoforti per l’appunto. La prima esperienza sulla scena musicale è altalenante, e lo porta presto a decidere di lavorare in maniera autonoma, da cantautonomo, come ama definirsi. Negli anni apre i concerti di OfflagaDiscoPax, Andrea Chimenti, Dellera, Umberto Maria Giardini, e l’anno scorso fa da supporter anche ai Marta Sui Tubi. Con il cantante di quest’ultimo gruppo, Giovanni Gulino, si instaura un rapporto di stima che lo porterà a realizzare il suo secondo disco, complice il finanziamento ricevuto con gran successo sulla piattaforma crowdfunding di musicraiser. Da qui nasce Non date i salami ai corvi, undici tracce cariche di amarezza, gioia, ironia, tutte dipinte con il tratto lucido e fresco di un giovane alle prese con l’assurdo del contemporaneo.Il cantautore si appresta alla seconda data romana per il suo album, undici tracce cariche di amarezza, gioia, ironia, tutte dipinte con il tratto lucido e fresco di un giovane alle prese con l’assurdo del contemporaneo.
L’immaginario di Gianluca è fatto di vicine isteriche, di ferie sperate e disattese, di ubriaconi sconosciuti eppure tanto vicini, tutto immerso nella poesia agrodolce di chi “sta ancora in piedi al centro dell’Universo”,cercando una visione d’insieme originale e di spirito. E’ un mondo conosciuto e vivo, solo sommerso dalla nebbia di chi non conclude niente, rinunciando al cambiamento in virtù di un bizzarro demone dell’inadempienza. Eppure, a ben guardare, tutti i personaggi che popolano il suo mondo sono stagliati su un cielo di stelle cadute, legati tra loro dal filo rosso di un’umanità dal destino condiviso, gridato. “…ma sono solo un uomo e un uomo è il suo lavoro”, canta in uno dei brani più intensi del disco, un po’ Battisti, un po’ Tenco, che sono alcuni dei suoi autori preferiti. Ascoltare il suo disco significa prender parte ad un racconto malinconico eppure mai rassegnato, che fa riflettere, cullati dalle melodie originali e da un uso della voce sempre diverso. E’ un gran bel disco, a cui partecipiamo in primo luogo, dipinti tra un’Ornella Vanoni in fase mistica e pendolari sonnacchiosi in attesa del treno,seduti “accanto all’attesa”.
Al mondo, insomma, “Ci sarebbe molto da fare ed anche da disfare” (Una buona occasione, uno dei brani più interessanti dell’album)…. ma Massaroni pare già aver fatto molto.