Nordic Film Festival – 3 Simos

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La commedia 3 Simos è stata proiettata nell’ambito del Nordic Film Fest, che si è svolto dall’11 al 14 Aprile presso la Casa Del Cinema.  Film finlandese, dai toni velatamente teneri, racconta le peripezie di due simpatici ladruncoli della Helsinki di periferia.

3 Simos, di T. Nikki, Finlandia 2012, 90′

Scenografia: Maria Ylätupa

Costumi: Maria Ylätupa

Produttore: Jani Pösö

Interpreti: Paula Vesala, Rami Rusinen, Olli Rahkonen, Pekka Strang, Matti Onnismaa, Antti Reini

3 Simos è una commedia simpatica e delicata, dove le risate si uniscono con giustizia alle successive dietrologie. È soprattutto una storia di riscoperta interiore e coerenza con “chi” si è.

Tutto ruota intorno ad un condominio di diversi piani, in cui finiscono per caso Lasse e Simo, ladruncoli pasticcioni di Helsinki, che costituiscono il tipico duo ben bilanciato visto spesso nei film: Simo è scaltro, truffaldino e donnaiolo, Lasse ha gli occhi grandi e dolci, ed è teneramente sfortunato. Fa da sfondo una Helsinki di periferia, dove le abitazioni sono squadrate e grigie, ma ancora dignitose. Nessuna traccia della natura finlandese. Anche gli attori sono tendenzialmente lungi dal possedere le caratteristiche scandinave più tipiche. Rubano, scappano, perdono le scarpe, non riescono a mangiare e si ritrovano la sera, sconsolati ma impenitenti. Tra una peripezia e l’altra si imbattono in Eeva, malinconica ragazza madre che, tempo addietro, aveva avuto un’avventura con Simo, di cui non ricorda niente a causa dell’elevato tasso alcoolico responsabile della scappatella, e del quale si era poi scoperta incinta. L’avido giovane la riconosce, ricorda che nascondeva dei gioielli ricevuti in eredità, e convince Lasse a intrufolarsi in casa sua per rubarli. Quest’ultimo accondiscende poco convinto, bussando alla porta di Eeva e fingendosi il padre del piccolo. Nascono così simpatiche vicissitudini tra un piano e l’altro dello stabile, in cui alla fine convergono tutti i personaggi di questa storia. E tra pannolini da cambiare, scuse da inventare e soldi da rubare, Lasse inizia a prendere un po’ troppo sul serio il ruolo di padre. Il finale stacca dalla generale piega ironica del film per mostraew i caratteri dei protagonisti per quelli che sono davvero, al nudo delle maschere che ognuno aveva indossato per convenienza, o per colpa di ciò che la vita gli aveva offerto.

3 Simos è la commedia degli sguardi: sono soprattutto gli occhi di Lasse e di Eeva a parlare che riuscono a far trasparire l’intero trascorso delle loro esistenze, pur senza che questo venga analizzato esplicitamente. All’inizio il tempo scorre lento, seguiamo le avventure dei protagonisti minuto per minuto, poi negli ultimi istanti tutto si trasforma in un fiume in piena. Il film è tendenzialmente molto tenero, l’unico appunto che si potrebbe muovere al regista è quello di aver mostrato pochi dei tratti essenziali della sua Finlandia ma, nel complesso, ne esce una commedia che si ama da subito, una di quelle che viene voglia di guardare di nuovo anche in futuro.

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Redazione

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