Omaggio a Pier Paolo Pasolini

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Palazzo Incontro, nel cuore di Roma, dal 30 ottobre al 23 dicembre 2012 ospita una mostra alternativa che coinvolge un nutrito gruppo di artisti contemporanei, chiamati a dare la propria visione artistica di un corpus di poesie di Pier Paolo Pasolini.

PPP Una polemica inversa. Omaggio a Pier Paolo Pasolini. Mostra d’arte contemporanea ispirata alla poesia di Pasolini

A cura di: Flavio Alivernini in collaborazione con l’associazione Teorema

Palazzo Incontro. Roma, Via dei Prefetti 22

dal 30 ottobre al 23 dicembre 2012

Una “Polemica inversa” sembra proprio essere il giusto titolo per quest’originale mostra inaugurata il 30 ottobre a Palazzo Incontro. Per una volta non è Pasolini a leggere la realtà e il mondo, in quei molteplici modi che gli sono propri, ma sono gli altri a leggere e interpretare lui. Protagonista della mostra è infatti non solo Pasolini, ma la percezione che ventidue artisti hanno di lui: davanti a undici componimenti tratti da Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa e Trasumanar e organizzar, è stato chiesto loro di interpretarli in modo personale attraverso le arti figurative.

Nascono così quadri, sculture e installazioni che permettono di notare quanto la lettura personale possa dare un messaggio immediato oppure filtrato, meno evidente per lo spettatore. Al componimento Alla bandiera rossa sono state associate, in modo più immediatamente percepibile, delle bandiere, una delle quali fatta di un materiale grezzo e popolare – termine, quest’ultimo, non casuale in Pasolini. Diverso è il discorso per la rappresentazione legata al componimento Marilyn: un ritratto di Pasolini a figura quasi intera con tanto di body e reggicalze. Un’immagine che rimanda alla pop art, di cui Marilyn Monroe – pensiamo alla celebre opera di Andy Warhol – fu oggetto? Una resa iconografica espressiva di un componimento caratterizzato da una forte coloritura stilistica? È solo un esempio di come la fantasia e la creatività artistica possano approdare ad esiti dei più disparati.

Sempre in virtù di questo mix di linguaggi e di interdipendenza artistica, la pittura, la scultura e le installazioni incontrano il cinema, poiché in una delle sale espositive è possibile assistere alla proiezione de La rabbia di Pasolini, un’ipotesi di ricostruzione del film originale realizzato da Giuseppe Bertolucci da un’idea di Tatti Sanguineti.

L’approccio della mostra sembra essere strettamente conforme alla figura di Pasolini che, come scrive il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti nella prefazione al catalogo, è “eclettico”, “affamato di libertà espressiva”, un intellettuale del Novecento che ha espresso la sua visione del mondo attraverso uno sconfinamento continuo di prosa, poesia, cinema e arte. Il risultato è un cortocircuito verbale e visivo, un’interessante comunione tra la parola di Pasolini e l’iconografia, in un continuo rimando di concetti, simboli e suggestioni.

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