ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO: emozioni multicolori

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10 E LODE dell’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

Dove: Sala Sinopoli, Auditorium Parco della Musica

Quando: 19-20-21 Marzo 2012

Album: 10 e loda

Etichetta: Parco della Musica Records, Edizioni musicali The FabMax Company

Anno di pubblicazione: 2012

Info:

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Già dieci anni sono passati da quando Mario Tronco ha tentato la sua prima jam con un percussionista senegalese, un percussionista argentino e un suonatore di oud della Tunisia. Il concerto all’Auditorium Parco della Musica è stato quindi organizzato con l’intento ben preciso di festeggiare la decade di successi che ha accompagnato l’Orchestra di Piazza Vittorio fino ad oggi.

A questo gruppo più che affermato di musicisti provenienti dai quatto punti cardinali della terra la pubblicità oramai non serve; e le aspettative che la serie di interviste ed incontri con la stampa hanno montato precedentemente all’evento non sono state disilluse.  Questa volta non è stato proposto nessun pezzo già conosciuto, nessuna reinterpretazione di opere famose, ma solamente brani inediti creati per il loro ultimo album, registrato in diretta live proprio in questa occasione.

Ad inizio concerto l’emozione dei musicisti si percepisce dalla tensione che sembra pervadere il palco e serpeggiare tra gli strumenti, enfatizzata dalla scelta dei brani proposti. Questi, infatti, composti dagli stessi musicisti della formazione, trattano tutti il tema del viaggio, ovvero, della migrazione. Non conoscere le lingue in cui le canzoni vengono cantate non è un grande ostacolo al percepire il disagio, l’insicurezza e il dubbio autobiografico che emanano alcuni brani, aumentati dalla proiezione del riflessi cobalto del mare sullo sfondo.

La seconda parte dell’esibizione alza i ritmi e i colori delle sonorità in un climax ascendente di partecipazione del pubblico. Così sembra di intraprendere il viaggio insieme a questi fantastici musicisti e di attraversare savane africane dove i bonghi fanno vibrare la terra arida, di partecipare a carnevali brasiliani dove il ritmo della samba batte il tempo sui tamburi; sembra di passeggiare tra le montagne andine, mentre il vento risuona in un flauto di legno, e di sedere stanchi in balere umide, quando ci perdiamo nella malinconia blues dei ricordi.

L’OPV non è quindi un’orchestra convenzionale: nonostante questa sia il risultato omogeneo dell’unione di elementi totalmente differenti, ciascuno di questi alla fine emerge singolarmente per personalità e perché ognuno vuole offrire un assaggio della propria cultura d’origine all’interno della cornice multietnica dell’orchestra stessa, all’interno della globalizzazione.

Il concerto è stato anche l’occasione per festeggiare i 25 anni di attivismo di Amref, organizzazione internazionale nata a Nairobi , che rende visibili gli invisibili offrendo loro cure mediche e sostegno in centinaia di località africane.

Al termine della serata, l’orchestra saluta il pubblico con 2 bis ed esce dal palco lasciando dietro di sé una scia di profumi stranieri che fanno venir voglia di andare a mangiare qualche samosa al primo indian fast food di Piazza Vittorio. Che progetto incredibile: far nascere nel cuore di Roma, nel quartiere Esquilino, un pezzetto di mondo.

 

Se ti piace l’Orchestra di Piazza Vittorio, leggi la recensione sul loro spettacolo IL FLAUTO MAGICO qui

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Webmaster - Redattore Cinema

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