Ossigeno

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Proiettato negli scorsi mesi al Teatro Valle Occupato e al Cinema Aquila, Ossigeno è un documentario di Piero Cannizzaro presentato al Courmayer Noir Festival, che narra la storia di Agrippino Costa.

Ossigeno, di P. Cannizzaro, Ita 2012, doc., 60’

Montaggio: Federico Maria Maneschi

Fotografia: Piero Cannizzaro

Musica: Lamberto Macchi, Antonio Arena, Officina Zoè

Produzione: Piero Cannizzaro

Figlio di un finanziere Agrippino nasce a Mineo (Catania) nel 1942, rimane orfano all’età di quattro anni e si trasferisce a Torino durante gli anni ’50 in un contesto sociale popolare che lo costringerà a cambiare spesso mestiere. La passione per la poesia, esercizio che coltiva dall’età di tredici anni accompagnerà Agrippino durante questi anni torinesi. Dopo aver deciso di lasciare l’Italia, parte per un viaggio che gli cambierà la vita, diretto a Marsiglia, sopravvivrà facendo il buttafuori in un bordello. Impossibilitato dal poter continuare a vivere in quel modo si inventerà ladro d’opere d’arte, riuscendo a rubare la favolosa Venere di Botticelli. Rinchiuso nelle prigioni francesi, svizzere e italiane, subendo numerosi maltrattamenti, in carcere diventerà militante dei NAP e poi delle Brigate Rosse, senza però mai abdicare la sua vocazione poetica e artistica.

Sentendosi perennemente inquieto, vittima di continui abusi, tenta numerosi tentativi d’evasione scontando vent’anni di prigione, di cui dodici trascorsi nelle carceri speciali. Tentando l’ennesima fuga assieme ad altri militanti delle BR, viene rinchiuso in un manicomio criminale, dove entrerà in contatto con la follia, riuscendosi  a salvare per miracolo. Dopo aver riconquistato la libertà viene riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali per la sua poesia.

Una storia colma di passione, dolore e avventura, che aiuta a far sbocciare Agrippino di fronte ad ogni vicissitudine, sopportando l’insopportabile ed avendo un’enorme fiducia nell’avvenire. Il non demordere, quel continuo desiderio e bisogno di inventare e reinventarsi, hanno aiutato Agrippino ad esplorare a fondo la vita e i suoi colori più divergenti: dalla commozione alla disperazione.

«Bisogna morire al passato e rinascere al presente» ci insegna Agrippino. Appellandosi ad Alejandro Jodorowsky, si riassume così l’esalazione di Ossigeno: «il più grande dono è il dono dell’invisibile. Dissolversi significa consegnare al mondo ciò che gli appartiene».

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Redazione

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