Al teatro Sala Umberto, dal 2 al 19 maggio, la nuova commedia di Giacomo Ciarrapico, tra gli autori della serie televisiva Boris, per la regia di Claudio Boccaccini.
E’ andata così – La vita 2.0
di: Giacomo Ciarrapico regia: Claudio Boccaccini con: Francesco Pannofino, Emanuela Rossi, Eugenia Costantini, Alessandro Marverti musiche originali: Giuliano Taviani le canzoni di scena sono di: Massimo De Lorenzo scene: Pasquale Cosentino costumi: Antonella Balsamo aiuto regia: Massimo Cardinali assistente alla regia: Marzia VerdecchiDal 2 al 19 maggio 2013 – Teatro Sala Umberto, Roma
Come ogni commedia intelligente, anche E’ andata così parla di una cosa per dirne un’altra. Prendendo spunto dalla situazione economica attuale, il testo di Giacomo Ciarrapico – tra gli autori del fenomenale Boris – utilizza la crisi economica come espediente per mostrare tre crisi – padre, madre, figlia – di natura più personale.
Le sanzioni per anni e anni di multe non pagate e la scarsa redditività della propria agenzia di viaggi costringono infatti il padre – un Francesco Pannofino sempre piacevole da vedere – a chiudere l’attività e ad affidarsi all’inatteso successo, anche economico, del figlio, il quale con la canzone Hai cliccato sul mio cuore ha iniziato a spopolare su YouTube. Il rovesciamento dei ruoli – il figlio che impone la TV satellitare in casa, anche perché è lui adesso a pagare l’affitto per tutti – getta il padre nello sconforto sia per il fatto di non poter essere più lui a provvedere ai bisogni della sua famiglia, sia per il fatto che, sotto sotto, non riesce a spiegarsi il successo di una canzone tanto idiota. Il suo malumore non può che riflettersi negativamente nei rapporti con i familiari, alle prese anch’essi con i propri problemi: la madre, attrice che ormai da tempo non calca più le scene, sente il bisogno di rimettersi in qualche modo veramente in gioco; la figlia, come scopriremo, è solo apparentemente anaffettiva; il figlio, perennemente col telefonino in mano, non fa che pensare alla ragazza, che l’ha appena mollato. L’insperato successo del ragazzo risolve sì il problema economico, ma scatena quello interiore del padre, vero motore immobile della vicenda.
Non si inganni però il lettore: il tutto è raccontato e agito con leggerezza e vivacità – come vogliono sottolineare anche le scene di Pasquale Cosentino – e non senza qualche commovente momento di vera apertura dei personaggi. Se solo avessero tutti la possibilità di una vita 2.0!