O Brother, Where Art Thou?, 106’, Usa 2000
Regia Joel Coen, Sceneggiatura Joel Coen ed Ethan Coen, Soggetto liberamente ispirato all’Odissea di Omero, Montaggio Roderick Jaynes, Tricia Cooke, Fotografia Roger Deaking, Musiche Carter Burwell, T-Bone Burnett, Produttore Ethan Coen Interpreti George Clooney (Everett Ulysses McGill), John Turturro (Pete Hogwallop), Tim BlakeNelson (Delmar O’Donnell), John Goodman (Big Dan Teague), Holly Hunter (Penelope Wharvey McGill), Chris Thomas King (Tommy Johnson), Charles Durning (Pappy O’Daniel), Del Pentecost (Junior O’Daniel), Michael Badalucco (George “Babyface” Nelson), Wayne Duvall Homer Stokes), Ed Gale (The Little Man), Ray McKinnon (Vernon T. Waldrip), Daniel von Bargen (Sceriffo Cooley).Messa da parte l’irresistibile ilarità del Grande Lebowsky e ancora lontani dai fasti di Non è un paese per vecchi che avrebbe riportato in voga i due fratelli di Minneapolis, Fratello Dove Sei si prende l’onere di rivisitare l’Odissea calandola nell’afoso contesto del Sud America anni 30. Una commedia surreale – e fortemente musicale – che prende spunto dall’opera di Omero per raccontare la storia di un improbabile trio di carcerati capeggiati da un logorroico George Clooney, in fuga dai lavori forzati e in cerca di un improbabile tesoro da recuperare a tutti i costi prima che un presunto allagamento lo seppellisca una volta per tutte.
Tra sirene che lavano i panni come massaie – e trasformano gli uomini in rospi! – o polifemici venditori di Bibbie dalla morale discutibile – un sempre fantastico John Goodman – l’intreccio segue il classico canovaccio a cui i Coen ci hanno abituato. Le peripezie dei tre protagonisti si intrecciano con le vicende di politici, criminali dell’epoca, improbabili membri del Ku Klux Klan e strani sceriffi con segugio a seguito. I Coen insomma reinterpretano l’immaginario dell’epoca sopratutto tramite il certosino lavoro di T-Bone Bournett alle musiche: lunghissimi momenti dove i brani sono al centro della narrazione trasformando il film in un atipico musical e rendendo la colonna sonora a tutti gli effetti una parte integrante dell’opera narrata. Non a caso uno dei protagonisti, il giovane Tommy – forse ispirato al blues-man Robert Johnson- è un musicista che ha venduto l’anima al diavolo e sarà proprio una sua canzone cantata dai tre fuggiaschi a risolvere il groviglio di vicende accumulate durante la loro fuga.
Fortemente autoriale nonostante prettamente di genere così come ogni opera dei fratelli Coen, Fratello dove Sei rappresenta forse non una tappa fondamentale nel percorso cinematografico dei due registi ma una piacevolissima commedia che ci ricorda come il cinema classico abbia ancora molto da dire se in mano alle persone giuste.
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