Regia Troy Miller
Sceneggiatura Mark Stevens Johnson
Fotografia Làszlò Kovàcs
Montaggio Lawrence Jordan
Musiche Trevor Rabin
Produzione Warner Home Video
Interpreti Micheal Keaton, Kelly Preston, Joseph Cross, Mark Addy
Durata 101′
Una tipica commedia anni ‘90 come ce ne sono tante, ma forse neanche troppe. La famiglia americana tipo con la villetta in provincia, il tragico evento della morte di un padre, e un pizzico di magia natalizia. Gli elementi che Troy Miller mette in Jack Frost sono tutti qui. L’idea è semplice e non certo rivoluzionaria, eppure Miller riesce a raccontare una storia frizzante, divertente, e a tratti commovente. Perché i bambini amano i propri genitori in modo incondizionato, hanno per loro un’adorazione cieca, anche quando questi li deludono. E il legame tra un padre e un figlio può essere tanto forte da arrivare a prendersi gioco perfino della morte, per mezzo di un semplice pupazzo di neve. La morale è sempre quella, così dura da accettare eppure così giusta: sforziamoci di apprezzare quello che abbiamo in questo momento, perché un giorno, che può anche essere il prossimo, non ci sarà più. E allora si potrà sognare di riaverlo e immaginare di tornare indietro, ma sarà soltanto una favola. E le favole si sa, anche se sono magiche e incredibilmente belle, sono destinate a finire. La vita è una e la realtà pure, possiamo fruirne una volta sola, quindi tanto vale cercare di farlo al meglio. Un messaggio che, pur nella sua incredibile semplicità, non manca mai di cogliere nel segno.
Una pellicola che tocca un tema molto triste con una sana leggerezza, rendendo quasi accettabile anche una prova tanto dura per un bambino di undici anni. Un’opera di certo non indimenticabile per gli effetti speciali o per l’originalità della sceneggiatura, eppure uno di quei film che è sempre un piacere guardare (e riguardare), magari con il camino acceso e l’albero di Natale illuminato. I film come questi non vanno sezionati e analizzati nel dettaglio; bisogna solamente sedersi sul divano, possibilmente con tutta la famiglia, per godersi un’ora e mezza di naturale spensieratezza. Jack Frost dimostra che per riuscire in questo intento non sono sempre necessari budget da capogiro, effetti eclatanti e trame tanto intrecciate da essere praticamente incomprensibili. Sono più che sufficienti un bambino e un pupazzo di neve.