Come accade ormai da anni, puntualmente il teatro di Pirandello arriva ad animare l’estate romana sul colle Aventino. Dal 4 luglio al 4 agosto, la compagnia La bottega delle maschere, a giorni alternati rappresenta due commedie scelte dalla vasta opera pirandelliana: quest’anno è la volta de Il berretto a sonagli e Pensaci, Giacomino! La semplice e pungente lucidità con cui Pirandello inscena la teatralità – è proprio il caso di dirlo! – dell’esistenza umana raggiunge anche il pubblico riparato nell’antro edenico del Giardino di Sant’Alessio all’Aventino.
Pirendelliana 2013
di: Luigi Pirandello regia: Marcello Amici con: Marcello Amici, Marco Vincenzetti, Antonella Alfieri, Anna Varlese, Umberto Quadraroli, Ingrid Mauretti, Giovanni d’Errico, Giuditta Pagano, Daniele Ferrarese, Andrea Carpiceci, Rita Gianini, Valeria Iovino, Carlo Bari scenografia e musiche: Marcello de Lu Vrau direzione artistica e costumi: Natalia AdrianiDal 4 luglio al 4 agosto 2013 – Giardino della Basilica di sant’Alessio all’Aventino, Roma.
La compagnia La bottega delle maschere prosegue il suo lavoro sull’opera teatrale di Luigi Pirandello con la XV edizione della stagione estiva Pirandelliana. Il palcoscenico, come negli anni passati, rimane stabile all’interno del suggestivo giardino situato sul retro della Basilica dei santi Bonifacio e Alessio all’Aventino. Le proposte della compagnia sono quest’anno le due commedie Il berretto a sonagli e Pensaci, Giacomino! Entrambe composte dall’autore nel 1916 ed entrambe finestre sull’universo di personalità e persone – così come le intendevano i Greci antichi – dove originano le riflessioni pirandelliane.
Alla prima la regia di Marcello Amici antepone una breve rappresentazione de La verità. La novella, apparsa per la prima volta sul Corriere della Sera del 23 giugno 1912, presenta le stesse tematiche della pièce teatrale: la tragedia di un uomo, prima Tararà nella novella e Ciampa nel testo teatrale, che avendo scoperto di essere stato tradito dalla moglie, non può sottrarsi alla condanna di agire in modo spietato contro di lei, arrivando nel primo caso fino all’omicidio. A comandargli un gesto tanto bestiale è la priorità di mantenere salda la sua dignità davanti agli occhi del demone privo di identità della società paesana. L’ingenuità con cui Tararà confessa il suo crimine davanti alla giustizia sarà poi elaborata da Pirandello nel personaggio più complesso di Ciampa: egli diventa una delle cosiddette maschere nude pirandelliane, vale a dire i personaggi a cui l’autore fa dono di lucidità e che riescono così a raggiungere la comprensione di quanto la griglia sociale limiti e condizioni il loro agire, trovando a volte con essa, come in questo caso, dei compromessi che gli permettano di districarsene appena.
Nella seconda commedia proposta all’interno della rassegna, Pensaci, Giacomino!, si introduce, aggiungendosi alle tematiche già citate dell’opera pirandelliana, quella della critica allo Stato. La novella omonima originaria narra la vicenda di un professore di ginnasio prossimo alla pensione che, come atto offensivo nei confronti del Governo, che lo ha ripagato del suo servizio lavorativo con una paga irrisoria che non gli ha consentito di metter su famiglia, prende in moglie una ragazza molto giovane, in modo che per molti anni dopo la sua morte lo Stato sia costretto a pagare a lei la pensione del professore. Altri intrighi pirandelliani si affiancano a questo pretesto iniziale.
La compagnia La bottega delle maschere mette in scena con semplicità e schiettezza tematiche che da circa un secolo ed oggi più che mai stimolano lo spettatore ad un’osservazione dei – plurale necessario – propri Io.
